Rsa, infermiere arrestato per la morte di 8 anziani e 4 tentati omicidi

Secondo l’accusa l’infermiere di 57 anni della Residenza assistenziale di Offida (Ascoli Piceno) avrebbe iniettato un mix letale di medicinali. Le indagini sono concentrate sulla morte di otto anziani. Caso non legato al Covid-19

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Scattato l’arresto per un infermiere di 57 anni, colpevole secondo l’accusa per la morte di 8 anziani

Un infermiere di una Residenza sanitaria assistenziale di Offida, in provincia di Ascoli Piceno, è stato arrestato dai carabinieri per otto omicidi volontari e quattro tentati omicidi nei confronti di anziani pazienti ospiti. Secondo l’accusa – che attribuisce all’uomo la responsabilità – l’infermiere iniettava un mix letale di medicinali, composto da insulina e da promazina (un farmaco neurolettico usato nella terapia delle psicosi, soprattutto quelle deliranti e allucinatorie), ad alcuni malati della Rsa in cui lavorava.

Per questi motivi, in due anni, avrebbe provocato la morte di otto persone anziane ed è, inoltre, indicato come responsabile del tentato omicidio di altri quattro ospiti. L’infermiere professionale nella stessa Rsa, residente a Grottammare, è stato arrestato questa mattina, all’alba, nel corso di un blitz in cui sono stati impegnati diversi militari del nucleo investigativo di Ascoli Piceno, della compagnia di San Benedetto del Tronto e della stazione di Offida. I capi d’accusa coinvolgono il periodo che va dal 2017 al 2019, mentre secondo le prime ricostruzioni nessuno nella struttura sospettava qualcosa.

I sospetti e le prime segnalazioni

Le prime segnalazioni di morti sospette sono giunte ai carabinieri di Offida dopo che nella Rsa di via Giuseppe Garibaldi 5 si è preso atto di un incremento anomalo di morti sospette. L’indagine ha avuto inizio nel mese di settembre 2018, e l’impegno investigativo, durato diversi mesi ha avuto i suoi primi riscontri. La relazione della Procura è impietosa. “Quando – si legge – le preliminari analisi sul sangue di alcuni pazienti deceduti presso quella struttura consentivano di rilevare concentrazioni di promazina (farmaco neurolettico), a livelli tossici e assolutamente incompatibili con le terapie prescritte per quei pazienti.

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Un secondo e più importante riscontro si acquisiva all’inizio del 2019, allorquando le indagini consentivano di rilevare, all’esito dell’esame autoptico di due salme, di cui una riesumata, che quei pazienti ricoverati erano deceduti: uno per una somministrazione di promazina in dosi letali e l’altro per somministrazione di insulina in un soggetto non diabetico.

Un’accurata indagine (svolta in costante coordinamento con l’Unità Operativa di Medicina Legale di Ascoli Piceno) ha permesso di smascherare l’infermiere. Gli inquirenti hanno analizzato esami di decine di cartelle cliniche e ascoltato la testimonianza degli altri infermieri, degli operatori sanitari e dei medici hanno permesso di ricostruire i fatti. Tutti gli indizi portavano al 57 enne, arrestato questa mattina.

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