‘Ndrangheta: Dia confisca beni per oltre 500mila euro

I beni riconducibili a Pasquale Brescia, erano stati sequestrati nel 2016. Oggi la confisca definitiva. Il valore complessivo di oltre 500mila euro.

Dia sequestro beni Pasquale Brescia

Sottoposti a confisca definitiva i beni, mobili e immobili, di Pasquale Brescia. L’operazione ha riguardato un appartamento a Milano, terreni in Calabria e diversi rapporti finanziari.

La Divisione investigativa antimafia, in esecuzione dell’odierno provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Emilia, su proposta del direttore della Dia, ha confiscato i beni di Pasquale Brescia, 53enne originario di Crotone residente a Reggio Emilia e detenuto nel carcere di Parma. Pasquale Brescia aveva partecipazioni in imprese edili ed immobiliari. Era stato arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione Aemilia, poiché accusato di appartenere alla ‘Ndrangheta operante nei territori di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza e legata alla cosca di Cutro, facente capo a Nicolino Grande Aracri. Nel 2018, è stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 16 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Nello stesso anno Brescia è stato anche condannato, con rito ordinario, a 6 anni e 9 mesi, accusato di aver intestato fittiziamente alla moglie il ristorante ‘Antichi Sapori’, a Gaida.

Nel processo d’Appello di Aemilia, in corso a Bologna, Pasquale Brescia sarà giudicato da un collegio diverso: il suo legale ha ottenuto l’astensione per incompatibilità del giudice a latere Giuditta Silvestrini. Il magistrato aveva fatto parte del collegio che lo scorso anno lo aveva condannato in Appello, ribaltando la sentenza di primo grado, a sei mesi di reclusione per la lettera di minacce inviata al sindaco di Reggio Luca Vecchi.

 

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