Procedimento Mondo di Mezzo: tornano liberi Buzzi e Gramazio

Scadenza dei termini massimi di custodia cautela per Salvatore Buzzi e Luca Gramazio. Lo ha disposto la Corte d’Appello di Roma che ha ordinato per il ras delle cooperative l’obbligo di dimora.

Liberi Buzzi e Gramazio

Tornano liberi Salvatore Buzzi e Luca Gramazio i due imputati eccellenti del procedimento Mondo di Mezzo. A deciderlo è la Corte d’Appello di Roma che ha disposto per il ras delle cooperative l’obbligo di dimora. I due si trovavano ora agli arresti domiciliari. La settimana scorsa, sempre per decorrenza dei termini, era stato scarcerato Massimo Carminati dopo 5 anni e 7 mesi di carcere preventivo. Anche per lui la Corte d’Appello ha disposto l’obbligo di dimora. Per Buzzi e Gramazio è stato imposto anche il divieto di espatrio. Nel provvedimento i giudici dichiarano: “La perdita di efficacia dei provvedimenti cautelari in relazione a tutti i capi di imputazione per i quali erano stati adottati per decorso dei relativi termini massimi di custodia cautelare”.

A commentare la scarcerazione, in una nota, il senatore di Forza Italia Francesco Giro: “Oggi dopo 5 anni di incomprensibile sofferenza viene restituita libertà e dignità al mio amico caro, Luca Gramazio”.

Ad ottobre dello scorso anno la sentenza della Cassazione secondo cui il processo al Mondo di Mezzo, ex Mafia Capitale, ha dimostrato che Carminati non ha gestito alcun ruolo con settori finanziari e servizi segreti né è mai stato terminale di relazioni criminali con altri gruppi mafiosi. Si era detto e scritto che Carminati e il suo gruppo avessero “contatti significativi” con il clan dei fratelli Senese, con il clan Casamonica, con il clan dei Santapaolo e anche con Ernesto Diotallevi (esponente della cosiddetta banda della Magliana e tramite del sodalizio con la mafia siciliana di Pippo Calo). Tuttavia, come raccontato da un collaboratore di giustizia, niente di tutto questo. Per la Suprema Corte, Carminati ha coltivato relazioni determinanti solo con alcuni ex commilitoni nella medesima area politica di estrema destra che, in un dato periodo, erano stati inseriti nell’amministrazione comunale.

 

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