Coronavirus, l’Oms avverte: “Il peggio deve ancora venire”

La sfida contro il Covid 19 continua. Secondo l’Oms ci attende una nuove ondata di contagi in autunno. Il direttore Ghebreyesus: “Ci aspettiamo il peggio”.

Organizzazione Mondiale della Sanità - Meteoweek.comNon solo la pandemia di Covid-19 è ancora in atto, ma potrebbe aggravarsi nei prossimi mesi. Questo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sottolinea come, malgrado in alcune zone le riaperture dopo il lockdown siano state quasi totali, ancora non si possa cedere all’ottimismo. Venerdì scorso i vertici dell’OMS avevano avvertito su una possibile nuova ondata di Coronavirus in autunno. Oggi ancora cattive notizie sul fronte pandemia: secondo il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il peggio potrebbe non essere ancora arrivato. “Mi dispiace dirlo, ma con questo ambiente e con queste condizioni noi temiamo il peggio. Un mondo diviso aiuta il virus a diffondersi”. Questa l’analisi di Ghebreyesus, emersa durante il consueto briefing dell’OMS a proposito del Covid-19.

Durante lo stesso incontro l’OMS ha annunciato l’invio di un gruppo di studiosi in Cina. L’obbiettivo del team sarà rintracciare le origini del virus che ha creato migliaia di morti in tutto il mondo.

Il direttore Ghebreyesus ha inoltre posto l’accento sulla necessità di eliminare i dissidi e le disunioni a livello mondiale. “Sin dall’inizio abbiamo detto di mettere in quarantena la politicizzazione della pandemia e di restare uniti perché il virus è veloce e uccide e può sfruttare le divisioni tra di noi”- ha affermato Ghebreyesus. Il capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità sottolinea come il suo non sia un discorso applicabile ad un singolo stato, ma piuttosto un messaggio di unione per tutto il mondo. Secondo Ghebreyesus infatti la pace e l’unità possono costituire due armi vincenti in questa lunga lotta contro il Coronavirus.

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La sfida contro il Covid continua

Il direttore ha proseguito affermando l’urgenza di adattarsi ad un nuovo stile di vita, che sappia contemplare e arginare la minaccia Covid. “Il virus ha ancora molta libertà di movimento. La questione cruciale che tutti i Paesi affronteranno nei prossimi mesi è come vivere con questo virus: questa è la nuova normalità” – ha detto Ghebeyesus.

“Domani sono sei mesi da quando l’Oms ha ricevuto le prime segnalazioni di un gruppo di casi di polmonite da causa ignota in Cina. L’anniversario di sei mesi dell’epidemia coincide con il raggiungimento di 10 milioni di casi di Covid-19 e 500 mila morti. È tempo per tutti noi di riflettere sui progressi che abbiamo fatto e le lezioni che abbiamo imparato, e raccomandare a noi stessi di fare tutto il possibile per salvare vite”. Così continua l’intervento del direttore dell’OMS durante il briefing.

“Sei mesi fa, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare come il nostro mondo – e le nostre vite – sarebbero stati gettati in subbuglio da questo nuovo virus.” – afferma Ghebreyesys. E ancora: “La pandemia di Covid-19 ha messo in luce il meglio e il peggio dell’umanità. In tutto il mondo abbiamo assistito ad atti commoventi di resilienza, inventiva, solidarietà e gentilezza. Ma abbiamo anche visto segni di stigma, disinformazione e politicizzazione della pandemia”.

Dalle parole di Gebreyesus emerge un invito accorato a non mollare, a onorare le vittime di questa terribile pandemia con comportamenti corretti. Il Covid forse è in vantaggio, ma non ha ancora vinto. Il mondo unito ha più possibilità e risorse per sconfiggere questo temibile nemico invisibile.

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