Un Garante per gestire il Mes e finanziare la sanità. Al “sicuro” dall’Ue

La proposta del capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci potrebbe far cambiare idea a chi è contrario al Mes: un Garante, che gestisca quei fondi e che rassicuri chi teme ingerenze e “trucchi” da parte dell’Ue.

Il capogruppo al Senato del Pd Andrea Marcucci

Eliminare ogni dubbio che riguarda il Mes, per poter accedere senza remore a quel finanziamento. E’ questo l’obiettivo del Pd, che sta spingendo per piegare le resistenze del Movimento 5 Stelle: ma prima bisogna sgombrare il campo da ogni ipotesi, anche strampalata, che il futuro del nostro paese possa essere condizionato da Bruxelles rispetto all’erogazione del Mes. La soluzione? Potrebbe essere questa: il governo nomini un Garante per gestire il Fondo sanitario. Una figura autorevole che rassicuri innanzitutto quanti pensano che l’Europa possa “nascondere” qualcosa sull’uso di questi fondi. Il Garante potrebbe verificare e vigilare che quei soldi vengano spesi bene, non solo per nuovi ospedali o nuove attrezzature che magari riducano i tempi di attesa delle visite specialistiche ma anche per tappare le falle emerse durante la pandemia. La proposta arriva da Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, che e’ convinto che il Mes sia una soluzione reale e addirittura auspicabile per l’Italia: «Dopo la tragedia della pandemia c’è poco spazio per operazioni tattiche. Dobbiamo farci guidare dall’interesse del Paese. I 36 miliardi circa del Mes ottenibili a interessi praticamente inesistenti, più bassi di circa 1,5/2 punti percentuali rispetto a quelli che il Tesoro paga sui Btp, ci servono come il pane. Dunque non vedo che senso abbia rinviare ulteriormente decisioni che vanno prese nel nostro stesso interesse». Idee chiare, che però vanno in contrasto con quello che pensa buona parte del Movimento 5 Stelle.

Il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, fermamente contrario al Mes

Il problema sono i tempi: prima si arriva ai fondi stanziati dal Mes, prima sarà possibile intervenire sulla sanità: «Dobbiamo discutere, confrontarci e convincerci» ragiona Marcucci. «Sul Mes vanno prese posizioni condivise per la semplice ragione che una classe dirigente si deve dimostrare tale e fare scelte nell’interesse dell’Italia. Credo questa sia una differenza sostanziale fra le forze di maggioranza e quelle di opposizione perché vedo Lega e Fratelli d’Italia insistere su un’opposizione fine a se stessa». Non cita Forza Italia, che considera una forza politica più “responsabile” rispetto a Salvini e Meloni: «Vedo Salvini che prova a emulare campagne acquisti con l’unico obiettivo di monetizzare in termini elettorali il disagio che c’è nel Paese. Vedo l’opposizione di Forza Italia molto più responsabile e molto più in linea con gli interessi del Paese e spero che questo approccio serio e coerente venga confermato nei voti in Parlamento». Non è un caso, forse, che Forza Italia appoggi il ricorso al Mes. Proprio i senatori azzurri potrebbero “puntellare” il voto del governo in caso di defezioni nel Movimento 5 Stelle:«Non è tempo di giochini e non ha senso che i 5Stelle si irritino: usciamo dai pregiudizi, entriamo nel merito» taglia corto Marcucci. «Cifre alla mano il ricorso al Mes farebbe risparmiare allo Stato italiano alcune centinaia di milioni l’anno di interessi. Non solo, ma il Mes è una delle più belle vittorie ottenute da Conte e Gualtieri in Europa: uno strumento nato con forti condizioni è stato trasformato in un finanziatore della spesa sociale a zero condizioni. C’è chi chiede un supplemento di trasparenza? Il Garante o proposte analoghe servono a questo. Ma si esca dai binari dei pregiudizi».

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