Istat: 40.000 morti in più in Italia non sono un problema

Il presidente dell’Istat Blangiardo spiega che aumenti consistenti della mortalità in passato si sono già verificati e il Covid non c’era.

Covid 40.000 morti in più rispetto scorsi anni

 

Il totale delle persone colpite dal Covid-19 in Italia è pari a 240.578. Aumentano anche i decessi, per un totale di 34.767 vittime e sono triplicati i guariti: 1.052 oggi contro i 305 di ieri, che salgono a 190.248. Netto calo degli attualmente positivi, il cui numero scende così a 15.563. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Prosegue il calo dei ricoveri e in 12 regioni italiane le terapie intensive sono vuote. Il Molise è l’unica regione che non ha ricoverati nemmeno in regime ordinario: nessuno in ospedale con il Coronavirus.

Il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo sottolinea come il Covid ha determinato circa 40 mila morti in più rispetto alle attese di mortalità degli anni precedenti, ma che nel contempo, non si tratta di una crescita di mortalità enorme.

Nel 2015 l’aumento dei morti è stato di 50 mila unità rispetto all’anno prima. Il fattore drammatico circa le morti da Covid, prosegue Blangiardo, è la distribuzione territoriale. La metà dell’aumento di mortalità è infatti stato assorbito da 5-6 province, tra cui Bergamo, Cremona, Torino e Aosta, che hanno avuto situazioni particolarmente drammatiche.

Il presidente dell’Istat, nel corso dell’audizione in videoconferenza alla commissione Politiche UE, circa l’aspettativa di vita media in Italia, ha sottolineato come l’epidemia porterà “ad un leggero ridimensionamento su base nazionale ma drammatico a livello locale.

In alcune province come Bergamo, Lodi e Piacenza, si tornerà alla sopravvivenza di venti anni fa, conclude Gian Carlo Blangiardo.

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