Tamponi obbligatori in aeroporto per chi arriva da Paesi a rischio

Isolamento coatto per i passeggeri extra Shengen che risultano positivi ai tamponi. In arrivo nuova ordinanza dal ministero della Salute.

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Giungono novità in ambito aeroportuale per limitare il rischio di una diffusione del virus da parte di chi arriva da Paesi extra Shengen: le attuali norme infatti potrebbero non bastare ad isolare il rischio del contagio ed è per questo che il ministro della Salute Roberto Speranza è a lavoro per una nuova ordinanza che prevede test diagnostici direttamente in aeroporto.

Il risultato del tampone sarà atteso dal passeggero, ad esempio in albergo, e chi risulterà negativo dovrà comunque mettersi in isolamento fiduciario per 14 giorni. Si sta valutando anche l’ipotesi di fare un secondo tampone dopo cinque giorni per liberare definitivamente il passeggero; se invece il test risulta positivo, l’interessato dovrà rispettare un isolamento obbligatorio.

L’ordinanza prevede che la persona trovata positiva con sintomi lievi, che non dispone di un luogo sicuro per l’isolamento, andrà messa in una struttura sanitaria, già attivata da tutte le Regioni nel momento più grave della pandemia, proprio su richiesta del ministero della Salute. Mentre, i positivi che presentano gravi sintomi, saranno trasferiti e ricoverati in ospedale in un reparto Covid. Qualcuno potrebbe rifiutarsi: come l’imprenditore vicentino che fino all’ultimo ha fatto di tutto per non essere ricoverato, per questo, potrebbero essere riviste le leggi che regolano il Tso, dopo la richiesta del governatore Luca Zaia.

 

 

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