Michele Bravi patteggia la pena | Il processo dopo l’incidente mortale di Milano

Coinvolto nell’incidente in cui perse la vita una 58enne, Michele Bravi patteggia la pena a 18 mesi.

Michele Bravi patteggia la pena
Michele Bravi – meteoweek

Il giovane vincitore di X-Factor coinvolto nel processo per omicidio stradale nello scorso 2018, può festeggiare l’accoglimento della richiesta fatta dal suo avvocato Manuel Gabrielli: Michele Bravi patteggia la pena ad un anno e mezzo e non menzione.

Michele Bravi patteggia la pena a 18 mesi

Michele Bravi, vincitore di X-Factor – meteoweek

Un successo per il vincitore nel 2018 del talent show X-Factor: Michele Bravi patteggia la pena a 18 mesi nel processo che lo vedeva coinvolto con l’accusa di omicidio stradale.

Il giovane cantante è stato coinvolto nel brutto episodio, proprio nell’anno della sua vittoria ad X-Factor: lo scorso 22 novembre 2018 quando a Milano, precisamente in via Chinotto, Michele Bravi, a bordo della sua automobile, si è scontrato con una moto. In sella alla moto c’era una donna di 58 anni che ha perso la vita.

Il giovane è stato coinvolto nel procedimento penale per omicidio stradale che lo ha portato, fino ad oggi, con la sentenza del giudice che ha accolto la richiesta avanzata a gennaio dall’avvocato del cantante.

Qualche tempo fa aveva parlato il legale di Michele Bravi ai giornalisti: “ Questo periodo lo sta vivendo male anche Michele è una vittima di questo reato che può capitare a tutti“. I familiari della vittima ( due fratelli presenti in aula) ha aggiunto il legale “non hanno alcuna remora nei confronti del cantante che si è sempre comportato in modo corretto“.

Michele Bravi vincitore di X-Factor

Michele Bravi – meteoweek

Il giovane Michele Bravi si è fatto conoscere e apprezzare dal pubblico di X-Factor nel 2018 quando, grazie alla sua voce, ha raggiunto il gradino più alto del podio del talent show.

Purtroppo, però, il drammatico incidente ha drasticamente scosso la vita del giovane che ne ha poi parlato in seguito, intervistato a Verissimo da Silvia Toffanin: “Sono sempre stato uno che parlava molto, il silenzio mi spaventava. Ho iniziato a scrivere canzoni proprio perché mi faceva così paura e preferivo riempirlo con le melodie che avevo in testa”.

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In questo delicato racconto il giovane Bravi ha ammesso di essere stato in cura per risolvere questi traumi: “Quando vivi un trauma cambia il tuo corpo e il modo di vedere le cose. Non riuscivo a sentire gli altri. Ero semplicemente da un’altra parte, avevo perso aderenza con il reale. Abituarsi all’assenza di suono per me, che ho sempre raccontato quello che vivevo attraverso la musica, è stato molto difficile“.

 

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