Lotta all’Ndrangheta tra Calabria e Svizzera: il risultato è sorprendente

In corso di esecuzione in Italia e in Svizzera 75 arresti, complessivamente indagati 158 soggetti, eseguiti sequestri per 169 milioni di euro.

Arresti tra Svizzera e Italia – meteoweek

Un’operazione mastodontica tra Berna e Catanzaro ha portato all’arresto di 75 persone, coinvolte, a vario titolo, nell’Ndrangheta. Complessivamente gli indagati sono 158, ai quali sono contestati i reati di associazione mafiosa, associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione ed altri reati, tutti aggravati dalle modalità mafiose.

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I vertici sono stati colpiti e chissà che finalmente non si possa ottenere giustizia. Coinvolti diversi esponenti di affermate e risalenti famiglie della criminalità organizzata calabrese, operanti principalmente nel territorio che collega Lamezia Terme alla provincia di Vibo Valentia.

L’operazione è condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) di Roma, con il supporto dei reparti del Comando regionale Calabria, in simultanea con la Polizia giudiziaria federale di Berna. Si tratta del frutto di anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito di una Squadra investigativa comune (Joint investigation team) costituita presso Eurojust tra magistratura e forze di polizia dei due Paesi. Intanto finalmente è arrivata la notizia che dopo 22 anni è stato dato il via alla demolizione di tre ville abusive sul promontorio di Capocolonna di proprietà della famiglia del boss di ‘ndrangheta Nicolino Grande Aracri. Le ruspe della Socea, l’unica impresa che ha risposto al bando pubblico per l’affidamento dei lavori, hanno iniziato ad abbattere tre dei cinque manufatti ad un piano realizzati a cavallo tra gli anni ottanta e novanta su un’area di inedificabilità assoluta, soggetta a vincoli paesaggistici e prospiciente al Parco archeologico. Un’operazione che ha fatto molto discutere ma che oggi finalmente ha un lieto fine. La demolizione riguarda tutte le cinque abitazioni del boss ma per due di esse si attende la definizione dei ricorsi pendenti davanti al Tar presentati dagli intestatari. Il Comune ha deciso di procedere agli abbattimenti pagando di tasca propria con 108mila euro per evitare altri ritardi ed a lavori eseguiti chiederà il conto agli intestatari. La lotta continua anche se la vittoria appare ancora molto lontana.

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