La Procura di Cremona indaga per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Coinvolti tre promotori di un’associazione
La onlus “Uniti per la Provincia di Cremona” è finita nel mirino della Procura di Cremona che indaga per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, autoriciclaggio e appropriazione indebita. Tre promotori dell’associazione, nata nel periodo di pandemia, avrebbero preso illecitamente una parte dei 4 milioni raccolti tra gente comune e imprenditori per finanziare le iniziative anti-Covid.
Tra le persone coinvolte c’è anche Renato Crotti in qualità di direttore della Fondazione Giovanni Arvedi e definito dagli inquirenti “gestore di fatto” dell’ente di beneficienza. La Guardia di Finanza ha perquisito sia la onlus in questione che le abitazioni dell’uomo e di altre due persone indagate, Cristiano Bozzoli e Attilio Mazzetti. Oltre a questi, è coinvolto anche un religioso.
Secondo prime fonti la onlus avrebbe effettuato dei bonifici a Bozzoli, titolare di un’impresa di vendita di stufe e caldaie, per una cifra che ammonta a 28mila euro. L’operazione è considerata poco chiara dagli investigatori che si sono insospettiti a seguito di diversi trasferimenti di denaro su dei conti all’estero, come in Gran Bretagna e Bulgaria tra l’uomo e Mazzetti. Quest’ultimo gestore di locali notturni. Quando è stato ascoltato dagli investigatori, Bozzoli ha presentato una fattura con causale “preparazione e consegna a domicilio di 750 pasti caldi”. Prestazione non resa da Mazzetti secondo la Procura.
La Guardia di Finanza ha inoltre accertato che risultano 4 fatture emesse da Mazzetti verso la onlus negli ultimi due mesi per un totale di 58.860 euro. La cifra finale sottratta è pari a centomila. Soldi di cittadini e imprenditori. Tra i nomi spunta anche quello di un religioso, Don Alberto Mangili e il sospetto è che potrebbe essere stato sottratto altro denaro all’associazione per scopi non legati all’aiuto agli ospedali.
