Afghanistan, talebani uccisi da una ragazzina. Ecco la storia di Qamar

I talebani arrivano a casa di Qamar e uccidono i suoi genitori. Lei assiste alla scena e imbraccia il kalashnikov del padre. Poi spara.

Qamar Gul - Meteoweek.com
Qamar Gul

E’ una storia di coraggio e forza quella di Qamar Gul. Una storia che si potrebbe benissimo veder rappresentata in qualche scena di un film, ma che non ci si aspetterebbe nella vita reale. Eppure è tutto vero. Qamar Gul è una ragazzina che vive in un villaggio a Ghor, una provincia centrale dell’Afghanistan. La settimana scorsa un gruppo di talebani ha raggiunto la sua abitazione in cerca di suo padre, colpevole di aver espresso posizioni a favore del Governo. Succede tutto in pochi minuti: i talebani assalgono la casa e catturano il padre e la madre di Qamar. La violenza impiegata per uccidere i due coniugi è inaudita. Vengono trucidati e lasciati lì, esangui, proprio davanti all’abitazione da cui Qamar ha assistito alla scena.

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La vendetta di Qamar

Nessuno dei talebani può immaginare cosa avverrà in seguito. Sono tranquilli, ignari, strafottenti. Ma Qamar sente la rabbia per ciò che ha appena visto ribollirle in corpo. Teme il peggio per il suo fratellino, nascosto in casa insieme a lei. Non può permettere a quegli uomini di avvicinarsi a loro: impugna il kalashnikov del padre, esce di casa e spara. I proiettili fischiano nell’aria con un rumore sinistro e feroce. Due talebani vengono colpiti e uccisi dalla furia di Qamar, altri due scappano terrorizzati. La giovane e il fratello si stringono in un abbraccio: sono salvi, ma sanno di non potersi godere il momento. Infatti poco dopo raggiungono la casa di Qamar altri miliziani. La loro rabbia è ingigantita dall’offesa recata da quella ragazzina che ha ucciso i loro compagni. Cercano vendetta, vogliono punire Qamar.

Ma gli abitanti del villaggio di Ghor non possono sopportare che la coraggiosa ragazza venga trucidata. Si frappongono tra i miliziani e la casa di Qamar, rischiando la vita pur di proteggere la giovane e suo il fratellino. Il villaggio, unito e combattivo, riesce a respingere l’assalto. “La ragazza e il fratello minore sono stati portati via dalle forze di sicurezza afghane e ora si trovano in un luogo sicuro”. Queste le parole di un portavoce del governatore provinciale.

La storia fa il giro del mondo

La storia di Qamar, incredibile e potente, rimbalza di villaggio in villaggio. Tutti la ascoltano con apprensione e festeggiano sapendo che ora la ragazza, che per i media locali ha tra i 14 e i 16 anni, sta bene ed è al sicuro. La foto di Qamar, capo coperto dal velo, sguardo fiero e kalshnikov in mano, fa il pieno di commenti e approvazioni sul web. Il presidente Ashraf Ghani ha invitato al ragazzina e il fratello a palazzo per poter conoscere meglio la loro situazione e la loro storia.

La vicenda di Qamar ha purtroppo molti precedenti sparsi in tutto lo Stato. Infatti l’uccisione da parte dei talebani di residenti nei villaggi sospettati di avere rapporti con il Governo sono all’ordine del giorno in Afghanistan. Dal 2001 sono 100.000 gli uomini e le donne che, come i genitori di Qamar, hanno perso la vita per questi raid punitivi dei talebani. Le violenze in Afghanistan non si placano, le trattative di pace non hanno effetto: la scia di sangue e di morti continua in questo doloroso scenario di guerra.

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