Omicidio Colleferro, il padre di Mario Pincarelli: ”Mario si è rovinato, ha preso le parti di Belleggia”

Stefano Pincarelli, il padre di Mario, uno degli arrestati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, la sua rabbia e la sua angoscia per quel figlio che tante volte aveva provato a raddrizzare

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Stefano Pincarelli, è il padre di Mario, uno degli arrestati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. I giornalisti de La Repubblica lo hanno raggiunto a casa sua, ad Artena, e lo hanno trovato comprensibilmente sconvolto e furioso: “Via, andatevene, state scrivendo un sacco di stupidaggini” Stefano era in preda alla rabbia: “La colpa è del ragazzo che ha chiamato i Bianchi, la lite era finita lì” ed ha proseguito ancora dicendo: “Mario è intervenuto per difendere Belleggia. Forse aveva bevuto, ma non è certo Totò Riina”.

L’alcol e i Bianchi: bravi ragazzi

Pincarelli ha evidenziato nel suo racconto un dettaglio che lo fa infuriare in modo particolare: “Ci sono liti tutte le sere sotto la caserma dei Carabinieri. Come mai non sono intervenuti prima?”. Quella sera, ha raccontato, “è tornato a casa alle 4.30 e mi ha detto solo questo: dì a mamma che vado a dormire con delle mie amiche, invece è andato a costituirsi”. Secondo Stefano Pincarelli il pestaggio è merito dell’alcol: “Danno tutti la colpa ai Bianchi, ma anche loro sono bravissimi ragazzi. Purtroppo è successo perché la sera bevono, una cosa e l’altra… Mi dispiace anche per i Bianchi, sì: sono bravi ragazzi, li ho visti crescere, sono stato con loro anche qualche giorno fa non posso dire niente di malamente riguardo a loro”.


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Willy, mio figlio

“Quel ragazzo, Willy, è mio figlio. Da quando ha saputo, mia moglie sta con gli occhi fissi aperti e non parla più. È venuta tre volte l’ambulanza. La ricoverano di continuo. Ci dispiace più per quel ragazzo morto che per il figlio che sta in galera“. Non hanno avuto una vita facile, i Pincarelli. “Noi siamo otto fratelli, in tre viviamo qui con le nostre famiglie. Io faccio il posatore, il piastrellista nei cantieri. Ma è un lavoro saltuario perché i cantieri sono sempre meno. Mia moglie non lavora e non sta bene, per fortuna Mario ci dava una mano. Mio figlio non è un santo, è un ragazzo irrequieto, esce e beve tutte le sere ma al lavoro è il numero uno”, e poi ha spiegato che il figlio ogni tanto fa a botte ma “è sempre per difendere gli amici deboli. È uno che non ha paura di niente e deve prendere le parti degli amici, la mamma gli diceva sempre ‘mi raccomando!’ ma sa come sono i ragazzi, quando escono non sappiamo mica cosa fanno”.

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La politica

La politica? “Non sa nemmeno cosa sia. Non gli interessa, come non gli interessa lo sport: per lui esistono solo le ragazze. Qualcuno in giro dice che sia un attaccabrighe, lo so, ma in realtà è solo un ragazzo affettuoso che difende gli amici. Certo che se gli pesti un piede si fa rispettare”.

Mario e l’aggressione al vigile

Si parla di un precedente che ha fatto discutere: il 21 agosto Mario ha aggredito un vigile che gli chiedeva di indossare la mascherina. “Non è vero, non è andata così. Il vigile stava litigando con un suo amico e lui è intervenuto. Si è messo in mezzo e gli ha detto lasciate perdere, arrivano le guardie e succede un casino. Invece il vigile gli si è avvicinato urlandogli a un centimetro dal naso, Mario si è girato con la mano alzata per dire vaff… e quello gli ha tirato un calcio nel sedere e c’è stato un po’ di caos. Controllate se non è andata così!”.

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Non è facile difendere un figlio con un’accusa così importante sulle spalle. Stefano, 57 anni, lo sa ma non si tira indietro. “Non sono uno a cui piace comparire, non fatemi fotografie. Ma stiamo malissimo, chi ha figli ci potrà capire. Io in passato ho fatto qualche guaio, sono stato in carcere, ma poi ho messo su famiglia, sono diventato una persona come tutte le altre: nessun genitore addestra i figli a comportarsi come hanno fatto mio figlio e i suoi amici, tutte le sere gli fai raccomandazioni ma purtroppo poi succedono ‘ste cose… Lo abbiamo mandato a scuola, per tre anni ha fatto la professionale poi ha detto ‘lasciamo perdere, non sono fatto per studiare’. Ma da allora ha sempre lavorato. È bravissimo, gli stavano per rinnovare il contratto”.


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Mario e quell’accusa terribile

Ma l’accusa è pesante: “Hanno detto che Mario è saltato sopra il corpo di Willy, ma sono sicuro che non è così. Per fortuna ci sono testimoni che dicono le cose come stanno. Certo non sono troppo ottimista: è indagato per un reato pesante, mi sa che alla fine dieci anni se li fa… Magari gli danno il ‘concorso’, ma 4 o 5 anni mi sa che se li fa. Un po’ di galera gli farà bene, comunque, magari si raddrizza. È un bel ragazzo, ha parecchie ragazze…”. Di quella sera emergeranno i dettagli e le responsabilità individuali, ma l’unica cosa certa è l’epilogo: è morto un ragazzo e “Mario si è rovinato: quando è cominciata quella rissa lui ha preso le parti di quel Belleggia, quello che ha cantato… Sono tutti responsabili, ma quel cretino che ha chiesto aiuto ai fratelli Bianchi…”.

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