San Marino, bar aperti fino alle 24: il Dpcm resta alla frontiera [VIDEO]

San Marino decide di procedere in controtendenza: mentre l’Italia chiude bar e ristoranti alle 18:00 e pensa a nuove misure restrittive, la Repubblica autonoma decide di chiudere i locali alle 24:00. Cosa accade, allora, nel weekend a San Marino?

san marino - meteoweek.com

Un porto sicuro dove consumare una cena, una bevuta, anche fino alle 24:00. Così la Repubblica di San Marino sfrutta la propria autonomia per lasciare alla frontiera le nuove restrizioni applicate dall’ultimo Dpcm, che prevede la chiusura di bar e ristoranti alle 18:00. San Marino si rifiuta e prosegue per la sua strada, consentendo l’apertura fino a mezzanotte: attraverso un buon tracciamento e il rispetto delle misure di distanziamento sociale la situazione è sotto controllo, e i locali possono restare aperti. E’ questa la posizione di titolari di locali e sammarinesi, tutti più o meno persuasi del fatto che la Repubblica autonoma mantenga il polso della situazione. Effettivamente, le persone provenienti dal resto d’Italia, in particolare dalla Romagna, sono tante, ma lontane dal creare quell’effetto movida che ci si sarebbe aspettati. Tra le strade di San Marino si scorgono per lo più gruppi isolati, giovani e adulti, che dopo una cena fuori e qualche bevuta si accingono a tornare a casa. Nei ristoranti – a parte qualche eccezione – i tavoli restano ben distanziati e i controlli, dicono i ristoratori intervistati da MeteoWeek sabato scorso, sono tanti.


Leggi anche:


“Siamo coscienti della situazione e non possiamo permetterci di sbagliare niente”

Dalle interviste a titolari e cittadini sammarinesi emerge una seria consapevolezza: si tiene aperto perché al momento il sistema regge. Il tracciamento è efficiente, anche grazie al fatto che la popolazione conta circa 33mila persone per 64 km, e non c’è motivo di chiudere, almeno al momento. Mara Verbena, titolare dell’Antica trattoria Jole, ha le idee chiare: “La nostra situazione contagi non è come in Italia. Poi San Marino in base all’evoluzione della situazione si adeguerà. Siamo coscienti della situazione e non possiamo permetterci di sbagliare niente”. Conferma anche il titolare del Ristorante Pier, che aggiunge: “C’è molto più afflusso rispetto a sabato scorso” ma “c’è la gendarmeria a fare i controlli”. Insomma, i turisti aumentano, i tavoli sono pieni, ma al momento nessun allarme. Poi si vedrà.

La tensione con il vicinato

Tante le polemiche scatenate nei territori confinanti. Il malumore generale per la decisione dello stato di San Marino si condensa in una lettera firmata da diversi sindaci del riminese, intitolata Il virus non ha confini di Stato. A commentare la situazione è stato l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad del comune di Rimini: “Nel pieno rispetto delle prerogative della Repubblica di San Marino, va evidenziato come tutto ciò possa inficiare gli sforzi che stanno compiendo le autorità italiane dal punto di vista della prevenzione sanitaria. Oltre a porre un problema di concorrenza sleale”. Una polemica che ha portato alla risposta immediata del governo di San Marino: “Le caratteristiche del nostro territorio ci permettono, in questa fase, di privilegiare norme stringenti e controlli, piuttosto che imporre chiusure anticipate. Il nuovo decreto è il frutto di ampi ragionamenti a tutela della salute dei cittadini e dell’economia”. Insomma, nel cuore dell’Italia cresce un altro modo di vedere e gestire il virus. Si spera che questo cuore possa continuare a battere, ma va notato: si trova all’interno di un organismo seriamente compromesso.

Impostazioni privacy