Coronavirus, lo smartphone le salva la vita: ecco come

È stata una funzione del suo smartphone Samsung, a salvare una donna originaria di Roma ma residente a Fondi.

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Una funzione sul telefono le ha salvato la vita: si tratta di Health un’app installata sul suo smartphone Samsung. La donna, che vive a Roma ma risiede a Fondi in provincia di Latina l’ha consultata dopo aver scoperto della positività del figlio al coronavirus. Il ragazzo era stato contagiato probabilmente nel tragitto da casa a scuola sul solito bus gremito di pendolari.

Avvisato il medico curante, la donna ha subito prenotato un tampone molecolare ma i tempi al drive in erano lunghissimi. L’appuntamento per lei, con febbre e dolori muscolari già da giorni, era infatti stato fissato per sabato 7 novembre. La donna però stava sempre più male e le sue condizioni respiratorie peggioravano notevolmente: «Quando mi sono resa conto che peggioravo troppo velocemente – racconta – ho iniziato a misurare il livello di ossigeno nel sangue con lo smartphone. Ho poi comunicato i dati al mio medico curante anche se, all’inizio, dati i risultati, entrambi pensavamo che l’applicazione non fosse attendibile».

Poi la decisione di intervenire perché le condizioni si facevano sempre più preoccupanti: «Ieri mattina – racconta ancora la donna – non riuscivo praticamente più a respirare, il mio medico curante ha chiamato l’ambulanza ma mi hanno detto che i tempi d’attesa sarebbero stati lunghissimi. Le ultime misurazioni fatte sempre con lo smartphone hanno però messo ulteriormente in allerta i sanitari che, alla fine, hanno fatto qualche chiamata e sono arrivati con l’ambulanza in meno di dieci minuti. Mi hanno ricavato un posto letto all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi facendomi passare per un percorso dedicato ai pazienti covid. Mi hanno subito fatto il tampone e la tac e, come avevamo previsto, mi è stata diagnosticata una polmonite. In giornata sarò trasferita ma i medici ancora non sanno se a Latina o a Roma. Non oso pensare cosa sarebbe potuto succedere se fossi rimasta ancora a casa o in attesa sull’ambulanza: l’ho fatto presente in maniera abbastanza diretta e adirata nonostante il respiro corto».

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Un’applicazione le ha salvato dunque la vita. Un dettaglio apparentemente irrilevante che ha permesso alle autorità sanitarie di intervenire tempestivamente. Miracolosamente negativo il piccolo di casa, trasferito in un’altra abitazione per non rischiare di contrarre il virus. Positivo ma con lievi sintomi, invece, il fratello più grande. Ora la signora sta meglio e preso si riprenderà tornando finalmente alla sua vita.

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