Muore Valentina Caccin a soli 37 anni e proprio un mese prima del compleanno

La giovane ragazza dagli occhi di un azzurro molto intenso, Valentina Caccin, muore prima di compiere il trentottesimo anno d’età.

Con alle spalle due terribili malattie, con cui lottava da ben 15 anni, non ha mai smesso di mostrare il suo sorriso riuscendo nonostante tutto ciò che stesse passando a donare ottimismo e forza a chiunque frequentasse. Nella piccola città regna un silenzio innaturale nel giorno successivo al lutto che, solo dal passaparola di amici e conoscenti viene spezzato dopo aver udito nella mattina del mercato il debole e dimesso suonare delle campane della chiesa di San Martino. Ricoverata a Dolo, Valentina era da troppo tempo malata e finora accudita amorevolmente dalla mamma, Gabriella, e dai fratelli Denis e Donatello. Egidio, il papà, già era venuto a mancare 23 anni fa. Secondo uno dei fratelli, Denis «Ora dovrebbero riposare insieme, siamo in attesa di compiere l’iter burocratico col Comune di Pianiga, ma speriamo di poter spostare nostro padre in tempi brevi e trovare un posto perché stiano l’uno vicino all’altra». Questo è il motivo per cui i funerali non sono stati ancora fissati e che, probabilmente, slitteranno alla prossima settimana.

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Come Valentina però anche la mamma possiede lo stesso sguardo, pieno di fora, una forza rimasta solida nonostante la perdita prematura del marito, poi l’aver cresciuto da sola 3 figli e, ora,  la perdita dell’unica figlia femmina. Valentina lascia in eredità molto a chi ha avuto la fortuna di incontrarla e ancor più di legarsi a lei: dal compagno alla famiglia, alle amiche del cuore (amiche fin dai tempi della scuola), ora chiuse in un silenzio colmo di dolore, ricco di ricordi e amicizia, sterile di parole di qualsiasi genere, forse un pochino più generose solo Facebook, dove qualcuno “posta” un video in cui ballano tutte insieme, piene di gioiaa e di vita. Questo difatti è il loro vero saluto, con frasi come “Vogliamo ricordarti così cara Vale sorridente, felice e piena di vita. Ovunque tu sia riposa in pace, e soprattutto faghene!”. Un’altra scrive: “Fette biscottate, cioccolata e tè caldo. La fine delle elementari. Forse il primo anno delle medie. Una merenda qualsiasi di giorno come tanti, con i libri della scuola aperti sul tavolo della cucina di casa mia. Ridevamo. Io, te e Elisa. Tra una vita di ricordi, proprio questo. Non so perché. O forse sì: era una felicità perfetta. Leggera. Che ricorderò per sempre”. Ora, a Pianiga, si attende solo la fissazione della cerimonia per l’ultimo doloroso e partecipato saluto alla giovane.

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