Meloni contro Gualtieri: “Dire sì al Mes significa disprezzare la democrazia”

L’onorevole Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera dei Deputati, ha attaccato direttamente Roberto Gualtieri, ministro dell’economia.

Meloni contro Gualtieri: "Dire sì al Mes significa disprezzare la democrazia" - www.meteoweek.com
Giorgia Meloni, leader di Forza Italia, durante il suo intervento alla Camera dei Deputati. Credit: Giorgia Meloni Facebook

Via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del prossimo Consiglio europeo. L’esito del voto ha visto 314 favorevoli, 239 contrari, e 9 astenuti, e ha provocato la rabbia e le protesta degli esponenti dei partiti che hanno votato contro. Da Fratelli d’Italia alla Lega, passando per Forza Italia.

L’intervento di Meloni alla Camera

L’attacco a Gualtieri

Un esempio è stato l’intervento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in piedi nell’aula di Montecitorio, che si è rivolta direttamente al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il suo è stato un vero e proprio attacco al responsabile del Palazzo delle Finanze: “Gualtieri ha già preso l’impegno di dire sì alla riforma, il segno del disprezzo verso il Parlamento e la democrazia di questo governo. Il Mes sanitario è una fregatura che vuole essere presa solo da chi vuole la benevolenza della Merkel”, ha detto provocatoriamente Meloni.

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Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia. Credit: Roberto Gualtieri Facebook

La crisi di Governo da evitare

Secondo l’onorevole, il voto a favore della riforma del Mes sarebbe passato solo per evitare una crisi di Governo. Non perché sia un provvedimento valido. Ha sottolineato infatti Meloni: “Non ce la si può cavare dicendo che la riforma è pessima, ma va approvata perché sennò l’Ue non ci manda i soldi: non è normale pensare che l’Italia sia ricattata. Nel Recovery fund i soldi non ce li avete messi, perché li prenderete dal Mes”. Il riferimento è alle parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che negli ultimi giorni ha ribadito a più riprese di non avere intenzione di arrivare al Consiglio Ue del 10 e 11 dicembre con una maggioranza spaccata.

Meloni contro Bruxelles

“Prima ci ricattavano con lo spread, ora nel darci i soldi contro il virus: questa è una logica da strozzino, la stessa che stanno applicando con Polonia e Ungheria“, ha continuato Meloni, commentando il pressing che Bruxelles sta facendo sui due Paesi che hanno posto il veto sul Recovery Fund. “Quanto è schifoso. Se non ti pieghi al diktat non ti do i soldi per i tuoi malati: nemmeno in guerra si bombardano gli ospedali”, ha poi attaccato duramente.

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E infine ha concluso con un appello agli esponenti del Movimento 5 stelle, che tuttavia non è stato raccolto: “Si fa così con le colonie, ma nelle colonie ci sono i patrioti. Ai colleghi dei 5 Stelle dico, non abbiate paura, non credete alle minacce di andare al voto. Questo potrebbe essere il più grande vaffa-day della storia. Ci sono occasioni che non hanno prezzo, non scegliete la mastercard”.

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