Delitto Ilenia Fabbri, figlia a un bivio: fare causa al padre indagato? Arianna ha tre mesi per decidere se proseguire o meno l’azione legale della madre 
Un vero dilemma quello di Arianna, figlia di Ilenia Fabbri, sgozzata a 46 anni nella sua abitazione da un killer ancora senza volto. Ieri mattina, al Tribunale di Ravenna, si sarebbe dovuta tenere la seconda udienza della causa di lavoro che vedeva la madre contro l’ex marito e padre di Arianna Claudio Nanni, 53 anni, indagato per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota.
Secondo l’accusa, Nanni avrebbe assoldato un sicario per assassinare la moglie da cui è divorziato dal 2018. I due avevano un contenzioso economico ancora in corso: lui avrebbe dovuto darle 100 mila euro per pregressi rapporti professionali.
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Il giudice ha però interrotto la causa civile dopo la morte di Ilenia Fabbri. Ora però Arianna, 21 anni, deve decidere in 3 mesi se proseguire tale causa oppure no. La ragazza, dopo la morte di Ilenia, è andata a vivere col padre. In una lettera ha espresso tutto il suo dolore per questa vicenda:«Io non voglio andare né contro mio babbo e nemmeno contro alla mia mamma che non c’è più, non per mano di mio babbo, ma per mano di un porco bastardo che è ancora in libertà, mentre la persona che è in una prigione mentale sono solo io. Certe amiche di mamma hanno ragione, che magari il babbo ha avuto comportamenti inesatti; ma adesso tutti lo dipingono come una bestia. Mio babbo non avrebbe mai fatto un atto del genere, oltre che per mamma, soprattutto per me, perché come mi dice sempre lui vive solo per me. Qualche giorno fa, mentre ero in lacrime, gli ho chiesto Sei stato veramente tu?. E lui piangendo ha risposto: No, non l’avrei mai fatto».
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Nel frattempo, proseguono le indagini e il pm Angela Scorza sta seguendo la pista del movente economico. Si ipotizza di un killer assoldato da Nanni per chiudere definitivamente i conti con Ilenia e diventare potenziale erede a metà con sua figlia. Lui nega ogni coinvolgimento e sua figlia lo difende. Intanto nelle telecamere sequestrate c’è l’immagine del sicario, alto, robusto, incappucciato, che porta la mascherina. Purtroppo, un killer ancora senza volto.
