Variante indiana a Latina, “Comunità Sikh negativa al test epidemiologico”

In corso il test allo Spallanzani per verificare le ipotesi di varianti sulla comunità Sikh. Il timore della variante indiana mette in allerta la comunità scientifica. 

A Latina è in corso “una vasta indagine epidemiologica nei confronti della comunità Sikh. I test sono stati inviati all’istituto Spallanzani per i sequenziamenti per verificare ipotesi di varianti” aveva comunicato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. La comunità Sikh conta ben 15mila soggetti che sono stati esaminati nelle ultime ore. Finora, i tamponi processati fatti sulla comunità Sikh della provincia di Latina “sono tutti negativi alla variante indiana” afferma il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia. “Stiamo continuando nella sorveglianza attiva e con gli esami dei tamponi, ma al momento zero casi variante indiana“, aggiunge il direttore.

A Latina nei giorni scorsi era stato trovato un focolaio nella comunità Sikh e questo aveva allarmato la comunità scientifica della provincia e della regione. C’era la possibilità che si trattasse di variante indiana. Fortunatamente il test fatto sulla comunità finora ha portato esito negativo, non si tratta di variante indiana. Nonostante non ci sia la presenza della variante indiana, sono molti i casi positivi al Covid presso la comunità. Sono 262 cittadini di nazionalità indiana risultati positivi al Covid, di cui 36 minori. I risultati più preoccupanti emergono dallo screening effettuato presso le aziende agricole. “Abbiamo promosso test nelle aziende agricole e c’è una collaborazione, con un tavolo di lavoro, con il prefetto e i vari comuni coinvolti” spiega la direttrice dell’Asl Silvia Cavalli. I comuni coinvolti sono Sabaudia, Pontinia, Fondi e Aprilia.

La variante indiana alza l’allerta, sotto controllo la comunità Sikh

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La popolazione Sikh ha aspetti peculiari di sovraffollamento abitativo che acutizzano la diffusione del virus, stiamo lavorando per intervenire con una gestione attiva grazie al Dipartimento di Prevenzione” dichiara la dottoressa Cavalli. Continua il monitoraggio su questa comunità, sono 15mila cittadini a rischio. La maggior parte sono lavoratori agricoli indiani di religione Sikh residenti nei dintorni del capoluogo. Sono lavoratori che vivono spesso in condizioni non eccellenti, una comunità spesso e volentieri abbandonata ed emarginata, poco integrata nei servizi assistenziali durante la pandemia.

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Nelle ultime settimane però si sta procedendo con uno screening di massa che coinvolge anche le scuole. I positivi della comunità vengono isolati e monitorati e nel frattempo l’Asl sta incontrando i capi religiosi per dare corrette informazioni. La preoccupante situazione degli ultimi giorni in India e la presenza in Europa della variante indiana ha alzato l’allerta anche nel nostro Paese. Speranza ha deciso di chiudere le frontiere con l’India ma ieri sono stati accertati i primi due casi di variante indiana in Veneto.

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