Ladri uccisi durante rapina a Cuneo: Roggero sparò fuori dalla gioielleria

Le indagini effettuate in merito alla rapina avvenuta lo scorso 28 aprile in una gioielleria a Grinzane Cavour, in provincia, Cuneo rivelano nuovi dettagli. Mario Roggero ha sparato ai tre ladri (due dei quali sono morti) dopo che si erano dati alla fuga ed erano già fuori dal negozio. L’uomo è indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa.

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Mario Roggero, il gioielliere che sparò ai tre banditi – meteoweek.com

Era il 28 aprile scorso quando un tentativo di rapina a Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, si concluse in tragedia. Andrea Spinelli e Giuseppe Marazzino si introdussero, sorvegliati all’esterno dal complice Alessandro Modica, in una gioielleria in via Garibaldi, fingendosi inizialmente dei semplici clienti. Dopo avere chiesto di visionare alcuni gioielli hanno estratto un coltello ed una pistola che, soltanto successivamente, si sarebbe rivelata finta. Il proprietario Mario Roggero, intervenuto a seguito delle urla della moglie e della figlia, ha impugnato l’arma da fuoco legalmente detenuta e ha sparato contro i banditi. Due di loro sono morti a pochi metri dal negozio, mentre il terzo malgrado le ferite è riuscito a fuggire. La Polizia lo ha rintracciato dopo qualche ora e, in questi mesi, l’uomo – pregiudicato come gli altri due – ha collaborato alle indagini. Il gioielliere, infatti, è indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa.

Le indagini su Mario Roggero

La Procura di Asti, a seguito delle indagini effettuate in questi mesi sulla tentata rapina nella gioielleria di Grinzane Cavour, ha realizzato una prima ricostruzione dei fatti. L’aspetto maggiormente rilevante è rappresentato dal momento in cui Mario Roggero avrebbe sparato ad Andrea Spinelli e Giuseppe Marazzino, uccidendoli, e ad Alessandro Modica, ferito ad una gamba. I tre banditi sarebbero stati, infatti, colpiti da proiettili “tutti sparati all’esterno del negozio”. I pregiudicati, dunque, si erano ormai dati alla fuga e, probabilmente, non rappresentavano più un pericolo.

Andrea Spinelli Giuseppe Marazzino sono morti, ha precisato la Procura di Asti, «ciascuno attinto al cuore da un proiettile». Gli inquirenti adesso «proseguono gli accertamenti avvalendosi del Comando Compagnia carabinieri di Alba e dei consulenti medico-legale e balistico». Ieri gli agenti delle forze dell’ordine sono tornati nella gioielleria situata in via Garibaldi per ottenere ulteriori elementi utili a ricostruire la sparatoria. “Una volta ricostruito il fatto in modo completo – ha concluso il procuratore Alberto Perduca, che coordina l’inchiesta – gli uffici provvederanno alla sua conforme qualificazione giuridica e alle conseguenti determinazioni“.

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I corpi dei due banditi erano stati rinvenuti a pochi chilometri dalla gioielleria – meteoweek.com

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Cosa rischia il gioielliere?

Mario Roggero, nel caso in cui il quadro in questione venisse confermato, rischia conseguenze ben più gravi. L’uomo, la moglie (che ha subito un pugno al viso) e la figlia Laura (che è stata immobilizzata con delle fascette di plastica), al momento degli spari, non sarebbero infatti stati in pericolo di vita. Il gioielliere, tuttavia, ha sempre negato la volontà di colpire a morte i tre banditi. «Non volevo uccidere, ma quando ho visto quella scena, ho rivisto il film dell’altra mia rapina», ha detto. Il sessantasettenne, infatti, in precedenza aveva subito diversi altri tentativi di rapina. Nel 2015 era stato brutalmente picchiato all’interno del suo negozio, mentre le due figlie erano state minacciate e chiuse in bagno. Nel 2019 un altro colpo. Infine, quello ad aprile scorso, terminato nel sangue.

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