«Viviana uccise Gioele e si gettò da traliccio»:Procura chiede archiviazione

A quasi un anno dalla morte di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele, è stata avanzata la richiesta di archiviazione del caso ed è stata autorizzata la restituzione dei corpi alla famiglia. 

Viviana Parisi e Gioele Mondello – Meteoweek

Svolta sulla morte di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele: la Procura di Patti (Messina) ha richiesto al gip l’archiviazione del caso. Viviana «si è uccisa lanciandosi dal traliccio» e, con ogni probabilità, sarebbe stata lei ad uccidere suo figlio prima di uccidersi. È per questo motivo che la Procura ha richiesto l’archiviazione. È stata, inoltre, autorizzata la restituzione dei corpi: a distanza di un anno dalla terribile scomparsa di Viviana e Gioele, i familiari potranno celebrare i loro funerali.

Nessun estraneo coinvolto

«Tutte le indagini tecniche svolte hanno permesso di accertare come Viviana, senza ombra di alcun dubbio, si sia volontariamente lanciata dal traliccio dell’alta tensione, con chiaro ed innegabile intento suicidario». A spiegarlo è il Procuratore Capo Angelo Vittorio Cavallo che ha coordinato l’inchiesta. La Procura ha poi escluso «la presenza di lesioni causate da animali» sia prima che dopo la morte. Allo stesso modo si escludono «lesioni o comunque segni riconducibili all’azione violenta di soggetti terzi».

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Gli scenari possibili

Viviana Parisi e suo figlio, Gioele Mondello. – Meteoweek

Sulla morte del piccolo Gioele, invece, gli scenari presentati dal Procuratore Capo Cavallo sono due. «Secondo il primo scenario, Viviana, una volta rifugiatasi all’interno del bosco di Pizzo Turda con Gioele, ha constato come il bambino fosse deceduto. – spiega – E dunque, convinta di aver causato con la sua condotta irrazionale tale situazione, in preda a una insopportabile angoscia si è tolta la vita». Il secondo scenario ipotizzato, invece, vede Viviana giungere «nel bosco Pizzo Turda insieme a Gioele. Ha commesso un figlicidio di tipo psicotico o altruistico – continua Angelo Vittorio Cavallo – Ponendo fine ella stessa alla vita del figlio mediante strangolamento o soffocamento».

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Stabilire il modo in cui è deceduto Gioele risulta essere più complesso «alla luce dello stato di conservazione del corpo». È stato possibile però stabile con certezza alcuni dati. Il Procuratore afferma che la morte del figlio di Viviana Parisi sia «compatibile con la data della sua scomparsa, ossia il 3 agosto 2020. In piena coincidenza temporale, dunque, con la morte della madre verificatasi in un arco temporale massimo compreso fra le ore 12 e le ore 20 dello stesso 3 agosto 2020». I diversi accertamenti accertano che «Gioele non abbia subito, mentre era ancora in vita, alcuna aggressione da parte di animali». Il corpo del bambino è stato consumato dalla specie animale “Vulpes vulpes” a morte avvenuta.

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Gli sms del marito di Viviana

Da sinistra: Gioele Mondello, Viviana Parisi e Daniele Mondello – Meteoweek

Nella richiesta di archiviazione del caso avanzata dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo, sono stati inseriti anche una serie di sms che il marito di Viviana, Daniele Mondello, le ha aveva inviato. «Le indagini – spiega il Procuratore di Patti – hanno permesso di accertare in modo incontrovertibile le precarie condizioni di salute mentale di Viviana». Negli sms, l’8 giugno 2020, Daniele scriveva: «Prendi le pillole, se ami tuo figlio». E ancora: «Hai rovinato la nostra famiglia, vergognati. Mi dispiace solo per mio figlio che non si meritava questo».

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Viviana, come raccontano i suoi familiari, i vicini di casa e i suoi amici, nel corso degli anni ha mostrato «episodi di instabilità psicologica, adottando comportamenti singolari». Soffriva di «manie di persecuzione e timori di vario genere, come quello di essere controllata da sconosciuti, anche attraverso la televisione ed il telefono cellulare, oppure ritenendo di essere pedinata da macchine di grossa cilindrata».

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«Autopsia psicologica» su Viviana Parisi

Viviana Parisi – Meteoweek

Le «precarie condizioni di salute» di Viviana Parisi sono state confermate anche da una «autopsia psicologica» che ha evidenziato come la donna soffrisse di una «patologia di importante valenza psicotica», ovvero «di un disagio preesistente da almeno due anni». Il Professor Massimo Picozzi ha provato a spiegare cosa sia potuto accadere quel 3 agosto 2020: «L’incidente stradale ha rappresentato per costei uno stress acuto che ha valicato ogni capacità di elaborazione e risoluzione». Viviana Parisi avrebbe interpretato l’incidente come un qualcosa «causato intenzionalmente, per nuocerle, da inesistenti aggressori». O, anche, continua il Professor Picozzi: «L’innescarsi del timore inaccettabile che il marito ne approfittasse per toglierle la potestà genitoriale, allontanandola per sempre dal suo bambino».

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La posizione della famiglia Parisi

«Abbiamo appena ricevuto via PEC la richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Viviana Parisi e il piccolo Gioele. Avanzeremo richiesta di accesso al fascicolo per esaminare tutte le consulenze del PM e le valutazioni che hanno portato la Procura ad avanzare richiesta di archiviazione» afferma il Legale della famiglia Parisi. «Solo dopo decideremo se fare opposizione». Pietro Venuti aggiunge: «Allo stesso modo, avremo la possibilità di analizzare tutte le indagini che fino a questo momento erano a noi vietate». «Noi abbiamo sempre respinto la tesi dell’omicidio-suicidio. Di scenari ce ne possono essere tanti» spiega l’avvocato Venuti.

 

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