Raggi annuncia prima pietra al Museo della Shoah, Comunità ebraica diserta: “Non partecipiamo”

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha annunciato l’avvio ai lavori del Museo della Shoah. Polemiche dalla Comunità ebraica: “Non partecipiamo, la nostra presenza è inopportuna. La memoria rimanga fuori dai protagonismi elettorali”.

Museo della Shoah Raggi -  meteoweek.com
Museo della Shoah, polemica sul post della sindaca Raggi – meteoweek.com

Roma avrà un Museo della Shoah. La prossima settimana metteremo la prima pietra e inizieranno i lavori a Villa Torlonia. È una bella notizia per la nostra città. Vorrei che questo tema si tenesse fuori dal fango da campagna elettorale. La memoria è una cosa importante. Ci vuole rispetto”. Così recita il post su Facebook della sindaca della capitale, Virginia Raggi. Un evento, questo, al quale tuttavia la Comunità Ebraica di Roma ha deciso di non partecipare, e anzi, di rimproverare – soprattutto dopo la pubblicazione del post sui social. Una presa di posizione netta e decisa, che si scaglia contro quella che sarebbe vista dalla Comunità come l’ennesima pubblicità alla campagna elettorale della prima cittadina, in previsione delle votazioni di questo autunno.

“La memoria rimanga fuori dai protagonismi elettorali”

“La concomitanza con la campagna elettorale rende inopportuna una cerimonia per un progetto che sarebbe dovuto essere inaugurato già anni fa“, spiega la Comunità Ebraica di Roma ai giornalisti dell’Ansa. “La memoria è un valore imprescindibile che deve unire la città di Roma e non prestarsi a protagonismi elettorali. Per questa ragione la Comunità non parteciperà all’evento, come a qualsiasi altro evento pubblico di natura elettorale”, spiegano infastiditi gli alti esponenti della comunità.

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Del resto, la storia che si cela dietro al museo è lunga decenni: la struttura, infatti, avrebbe dovuto aprire nel 2008, ma ha dovuto sopportare un continuo e infinito slittamento di date. Quest’anno, tuttavia, il memoriale sull’Olocausto, che nascerà all’interno di villa Torlonia a poche centinaia di metri dall’abitazione di Benito Mussolini, celebrerà la sua inaugurazione. Dei lavori, questi, che erano previsti della durata di “un anno e mezzo, due al massimo” – spiegò ai tempi l’allora vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.

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Ma al coro delle p0lemiche oggi si aggiunge l’avversario di Virginia Raggi, Roberto Gualtieri, candidato a sindaco di Roma del centrosinistra. Anche lui tramite post su Facebook, infatti, ha spiegato: “Sembra che Virginia Raggi, dopo cinque anni in cui di Museo della Shoah nelle stanze del Campidoglio si è parlato veramente poco, voglia prodursi in uno spot elettorale alquanto inopportuno: la posa della prima pietra. Nella nostra visione fondazioni culturali e musei che offrono percorsi formativi, che coinvolgono la cittadinanza in progetti e che lavorano al fianco delle istituzioni hanno un ruolo fondamentale. La memoria – conclude Gualtieri – è un valore imprescindibile e universale, non può essere oggetto di campagna elettorale”.

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