Terzo mondo, Italia: il 13,5% dei minori italiani è in povertà assoluta

Gli ultimi dati disponibili sulla povertà minorile italiana fanno spavento e vergogna.

In Italia addirittura un milione 337 mila minori non hanno accesso a beni e servizi minimi. In sostanza più di un bambino su 10 vive in Italia, ma nelle condizioni nelle quali si potrebbe vivere in un paese del Terzo mondo.

Sono dati che ci parlano dello spaventoso divario tra ricchi e poveri che si è spalancato nel nostro Paese nell’indifferenza generale e soprattutto nell’indifferenza di questo Governo e di quelli precedenti.

Tutto nasce nel 2008

Secondo gli esperti tutto è nato con la crisi del 2008. Infatti prima della crisi del 2008 i minori in stato di povertà assoluta in Italia erano il 3,1%, sicuramente troppi, ma una cifra bassissima rispetto ai numeri attuali.

Dalla crisi del 2008 il divario tra ricchi e poveri è aumentato in Italia e contemporaneamente è andata continuamente crescendo la percentuale dei minori in povertà assoluta. Tra l’altro la percentuale degli adulti in povertà assoluta si attesta al 9,4%, per cui paradossalmente i bambini in povertà assoluta sono anche di più degli adulti. Ad ogni modo all’incirca un italiano su 10 versa in condizione di povertà assoluta e questo dato impone alcune riflessioni minime.

Come è possibile che una simile emergenza non sia in cima alle priorità della politica?

La prima è che numeri del genere sono oggettivamente vergognosi ed intollerabili e questo a prescindere da qualsiasi prospettive politica li si guardi. Numeri del genere sono indecenti sia per l’uomo di destra che per l’uomo di sinistra, sia per il cattolico che per l’ateo. Non c’è nessuna giustificazione al mondo per un disastro di queste proporzioni. Di conseguenza sorprende che la montagna dei soldi erogati dall’Europa per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non abbiano avuto come scopo prioritario quello di sollevare questo milione e passa di bambini italiani dalla vergogna della povertà. Vergogna per il Paese, ovviamente, non per loro che sono le vittime di un Paese incosciente.

Il Reddito di Cittadinanza lascia fuori la maggior parte dei poveri

Un’altra considerazione è che il reddito di cittadinanza per come è strutturato lascia evidentemente fuori troppe famiglie italiane. Anche se i giornali riportano in modo decisamente ripetitivo e noioso le vicende di coloro i quali beneficiano del reddito senza averne bisogno, il vero scandalo riguarda tutte quelle famiglie che avrebbero un bisogno disperato del reddito di cittadinanza e per cavilli su l’ISEE non riescono ad accedervi. Il disastro di oltre un milione di bambini in povertà assoluta dimostra quanto il reddito di cittadinanza vada potenziato o integrato con altre misure che impediscano una vergogna di questo genere.

Il Reddito di Base universale può essere la soluzione

Anche se i giornali non ne parlano mai, è attualmente attivo un referendum europeo che può essere votato on-line sul reddito di base universale. Se si raggiungessero il milione di firme entro il 25 giugno di quest’anno, il reddito di base universale potrebbe diventare legge e garantirebbe anche a questi bambini il minimo per vivere. Infatti il reddito di base è un reddito erogato indistintamente ad adulti e bambini a prescindere dall’ISEE e dalla ricerca di un lavoro.

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