«L’orario delle prenotazioni non vale»: cartelli choc in sala d’attesa a Oncologia

Scoppia un caso al Policlinico universitario di Napoli, dove sono misteriosamente apparsi dei cartelli sconcertanti nella sala d’attesa dei pazienti oncologici.

La direzione, non appena avvertita della cosa, li ha subito fatti rimuovere. Ma le foto avevano già fatto il giro dei social suscitando il solito vespaio.

I due cartelli “incriminati” – Meteoweek

Martedì mattina i pazienti che avevano prenotato per una terapia presso il Day Hospital del dipartimento di Oncologia del Policlinico universitario di Napoli hanno trovato degli strani cartelli appiccicati al vetro della sala d’attesa. Il loro contenuto, comprensibilmente, non poteva che lasciare di sasso i pazienti, che si sono ritrovati davanti due messaggi, stampati su un foglio formato A4, a dir poco sgarbati. Il primo dei due diceva: «Si comunica ai pazienti che è severamente vietato domandare quante persone ci sono in lista prima del proprio turno di visita». Il secondo invece: «Inoltre si fa presente che l’orario di visita scritto sulla prenotazione non ha valore e non sarà rispettato». E tanto per rincarare la dose, l’ultima frase, da «non ha valore» in avanti, era pure sottolineato.

Sui due fogli non appariva niente altro: né timbro, numero di protocollo o firma. Niente che potesse indicare la provenienza di quei messaggi sconcertanti. Anonimi a tutti gli effetti. Ad ogni modo hanno avuto breve durata. Pochi giorni dopo il direttore del dipartimento, il professor Sabino De Placido, è stato informato della cosa. E dopo aver verificato di persona li ha fatto levare dalla sala d’attesa.

«Sinceramente non ricordo nemmeno chi mi ha avvertito, ma quello che posso affermare con assoluta certezza è che quei messaggi non sono una iniziativa del Policlinico», confessa il professor De Placido al ‘Corriere della Sera’. «Non so chi li abbia appiccicati alla vetrata né perché lo abbia fatto. Ma certamente non è opera della nostra struttura. Ci mancherebbe che ci rivolgessimo così ai nostri pazienti».

Le foto finiscono sui social. Ed è subito bufera

I messaggi, tanto per cambiare, hanno agitato il già turbolento mare magnum dei social. Qualcuno infatti li aveva fotografati prima che fossero rimossi e postati in rete (già martedì il sito repubblica.it ne aveva parlato). Facendo scattare le polemiche. «E devo dire — commenta con amarezza il direttore del dipartimento di Oncologia — che tutto questo mi dispiace moltissimo e mi avvilisce. Ma come si fa a prendere in considerazione messaggi come quelli? Chi può credere che una struttura come il Policlinico possa rendere pubblico un avviso con un messaggio anonimo attaccato su un vetro? E questo soltanto per rimanere alla forma. I contenuti, poi, sono la negazione di qualunque principio della medicina. La comunicazione con il paziente è una delle basi della nostra professione, e noi ai nostri pazienti diamo tutte le informazioni di cui hanno bisogno e diritto».

Il professor De Placido racconta di aver parlato coi suoi collaboratori per cercare di capire da dove mai potessero venire quei fogli. Dopo i colloqui è giunto a una conclusione: quei fogli anonimi non provengono certo dal suo dipartimento. «E anche perché mi sono mosso in questo senso, mi sento di escludere del tutto che dietro questa storia possa esserci qualche appartenente al dipartimento. In quella sala ci passano cento se non centocinquanta persone ogni giorno. Chiunque può aver attaccato quei fogli. Che comunque, ripeto, non esprimono nemmeno lontanamente quello che è il nostro modo di rapportarci ai pazienti. Altro sinceramente non voglio aggiungere. Certo non andrò alla polizia a sporgere denuncia perché mi sembrerebbe assurdo per due fogli anonimi».

Le prenotazioni dei pazienti, al Day Hospital del dipartimento di Oncologia del Policlinico universitario, sono fissate all’interno di due larghe fasce orarie: 8-14 e 14-20. Successivamente i pazienti vengono gestiti di volta in volta a seconda della terapia che devono seguire. La valutazione media del servizio fornita dai pazienti stessi sul sito del policlinico è 3,5 (su un massimo di cinque punti), mentre la voce singola che fa segnare il punteggio più basso (tre punti) è «assistenza» (le altre voci sono «competenza», «pulizia» e «servizi»). «A noi però non risultano particolari criticità», fa presente il il dottor Carmine Cavaliere, presidente della sezione napoletana del Tribunale dei diritti del malato. «Sia chiaro — mette le mani avanti — dal mio osservatorio in più di trent’anni ne ho visite tante che non mi meraviglierei di nulla. Ma segnalazioni su quel dipartimento non ne abbiamo».

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