Termosifoni a 19 gradi: il piano del governo mette “al freddo” gli italiani

La crisi energetica impone l’abbattimento dei costi: entro settembre il governo dovrebbe varare un piano per contenere le spese. Ma quest’inverno dovremo abbassare i termosifoni.

La guerra in Ucraina ha stravolto, nel giro di pochi mesi, le politiche energetiche europee, e dunque anche quelle italiane. L’accordo definito il 26 luglio scorso al Consiglio europeo per limitare i consumi energetici – in caso di stop da parte della Russia, ed in vista di una interruzione della dipendenza energetica da Mosca – prevede anche provvedimenti di contenimento dei costi.

Termosifoni a 19 gradi
Termosifoni a 19 gradi

Termosifoni al massimo a 19 gradi: in arrivo il provvedimento del governo

Riduzione termica negli edifici, sia privati che pubblici, ed una accelerazione nell’utilizzo delle energie rinnovabili: questo, in sintesi, il piano del governo per contrastare la crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, fino a poco fa di gran lunga il principale fornitore di gas dell’Italia (e di buona parte dell’Europa). Oltre, naturalmente, a nuovi accordi con altro soggetti che esporteranno nel nostro paese le quote di energia necessarie a svincolare l’Italia dalla dipendenza con la Russia. Ma nel frattempo? Serve, appunto, un piano di contingentamento, che consiste nel porre limiti termici ai termosifoni in inverno ed ai condizionatori in estate. Per essere precisi, temperatura massima consentita in inverno 19°, minima consentita in estate 27°. Rimangono ovviamente i dubbi sulla capacità dello Stato di controllare e verificare il rispetto dei limiti: se negli edifici pubblici è ovviamente possibile, in quelli privati appare senza dubbio più complicato. A meno di immaginare una invasione significativa della privacy delle famiglie italiane.

Addio al gas russo
Addio al gas russo

Addio Russia: ma a che prezzo?

La guerra, le sanzioni e le contro sanzioni che la Russia sta attuando hanno creato una situazione tesa, difficile da gestire e pericolosa: dopo una estate esageratamente calda, nella quale si è chiaramente evidenziata la centralità degli impianti di raffreddamento degli ambienti – e quindi dell’energia che li alimenta -, ora la prospettiva è quella di affrontare un inverno con la necessità di contingentare l’utilizzo dei diffusori di calore. “La riduzione di gas sarà compensata da nuove rinnovabili e da misure di risparmio molto leggere, soprattutto di tipo termico”, ha specificato l’attuale ministro della Transizione Ecologica, Cingolani. Misure di risparmio molto leggere: si può definire così il contingentamento del calore emesso dai termosifoni a 19°? Negli ospedali come verrà gestito il risparmio energetico? Sono tante le domande che gli italiani si fanno, e alle quali forse si avrà risposta al momento dell’uscita del provvedimento. Che necessariamente dovrà avvenire prima delle elezioni di fine settembre. Ma la questione – assolutamente politica – che bisogna chiarire riguarda il rapporto tra interessi della popolazione ed esigenze strategiche sovranazionali, partendo magari proprio dalla NATO: era inevitabile fare le scelte che ci hanno portato a questa situazione o si poteva agire in maniera diversa?

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