Il ritorno di Di Battista (l’ennesimo): lancia un nuovo partito

Di Battista vuole tornare a fare politica e presenta una nuova associazione che però è tutta una mistero. In questi cinque anni lontano di palazzi lo avrà fatto almeno altre dieci volte, ma ormai sembrano tentativi a vuoto. 

Alessandro Di Battista ci prova di nuovo. L’ex-deputato e grande passionario del Movimento 5 Stelle ha presentato una nuova associazione politica durante il festival di The Post Internazionale (Tpi) in piazza Lucio Dalla a Bologna, il progetto è quello di riconquistare il voto dei delusi del M5S e tornare a fare politica come piace a lui. Il nome di questa eventuale associazione però non è ancora conosciuto.

Dopo la scelta di non candidarsi nell’ultima legislatura, l’abbondono del partito e l’impossibilità di rientrare tra le fila dei pentastellati, Di Battista afferma di voler lavorare fuori dalle istituzioni per creare una nuova coscienza politica. “L’idea dopo le elezioni, con altre persone è creare un’associazione con cui fare politica fuori dalle istituzioni aggregare idee, fare proposte – spiega – tante persone hanno desiderio di partecipare fuori dalla vita politica, non è che la fanno solo gli onorevoli della Repubblica. Continua a essere avvilente poter solo fare una croce su un simbolo”.

CIAO CIAO M5S

Nessuna nostalgia per il Movimento, ma da parte sua è l’ennesimo tentativo di provare a rilanciarsi. E lo fa mettendosi a capo di una formazione che di fatto non esiste e non ha seguito. “Non è che uno deve rifare cose già fatte in passato – continua l’ex-parlamentare -. Mi piace la politica, mi piace partecipare, penso di avere anche una responsabilità come cittadino capace di aggregare e fare da megafono per alcune battaglie. Oggi lo faccio per il No alle armi a Kiev, sono tentativi di lavorare sula condivisione della pace e mondialità. Fare politica fuori dalla istituzioni da libero cittadino credo nobiliti le battaglie che si fanno”.

I PROBLEMI CON CONTE

Un partito che guardi a sinistra, dunque. Ma in che rapporti è rimasto con il nuovo capo politico del M5S, dopo l’esclusione dalle liste per le elezioni? “Giuseppe Conte non mi ha chiesto di candidarmi. Io l’ho chiamato, c’erano ancora delle resistenze interne alla mia candidatura, abbiamo capito che siamo ancora in disaccordo, magari tra qualche tempo lo saremo di meno. Ma la mia libertà per me è molto importante, per questo scrivo e farà un’associazione civica. Come cittadini dobbiamo crescere”.

PER CHI VOTA?

Ma le elezioni incombono e non si può non parlare del 25 settembre. Per chi voterà Alessandro Di Battista? “Chi voterò lo deciderò nella cabina elettorale, il voto appartiene a me e a nessun altro – risponde– non ho mai dato indicazioni di voto neanche quando ero in parlamento. Credo che vincerà la Meloni anche se io non la voterei neanche sotto tortura, ma sono convinto che quando Letta parla le fa guadagnare voti, perché anche il Pd di destra. Meloni non è il nuovo che avanza, è una politica politicante”.

BATTIBECCO CON DI MAIO

E poi una frustata all’ex-amico: “La cosa più ridicola per il Pd, comunque, è stata candidare Di Maio”. La risposta del ministro degli Esteri però non si è fatta attendere: “Alessandro di professione fa l’odiatore, se si è scelto questo ruolo chi sono io per dire qualcosa…

 

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