Migranti, le ong sfidano il governo: “Non ci muoviamo dal porto”

Situazione sempre più tesa a bordo delle quattro navi bloccate a Catania: le ong fanno sapere che non si muoveranno prima di aver sbarcato i naufraghi.

Sono quattro le navi ‘bloccate’ a Catania: due sono attraccate al porto, la Humanity 1 e la Geo Barents, le altre due sono la tedesca Rise Above (90 persone a bordo) e la norvegese Ocean Viking di Sos Mediterranee (che trasporta 234 migranti). La nave tedesca naviga a poche miglia dalla costa, mentre la seconda si trova ancora in acque internazionali.

La situazione però si fa sempre più difficile. Finora sono scese a terra, grazie a uno “sbarco selettivo”, più di 500 persone dalle navi Humanity 1 e Geo Barents. I ‘salvati’ hanno potuto così ricevere un pasto caldo, coperte e vestiti, oltre che assistenza psicologica. A bordo sono rimasti i ’sommersi’. Sulle due navi si trovano ancora 249 persone rimaste “senza acqua, con i bagni chiusi e infezioni di scabbia in corso, denunciano i parlamentari Angelo Bonelli e Antonio Nicita, rientrati da una ispezione a bordo delle navi.

Le ong annunciano battaglia

Joachim Ebeling, capitano della Humanity 1 – Meteoweek

Nel frattempo le ong annunciano di non volersi muovere dal porto di Catania. “Non ci muoviamo da qui finché ogni singolo naufrago non sarà sbarcato“, così ha detto ai giornalisti Till Rummenhohl, capo delle operazioni di ricerca e soccorso di Humanity 1. Al suo fianco, il capitano Joachim Ebeling che si dice “indignato e turbato dal decreto illegale del governo”.Non parto con persone a bordo – ha detto il capitano della Humanity 1 – a cui non posso garantire la sicurezza. L’Italia deve farli sbarcare”.

È partita anche la battaglia legale: nelle prossime ore Humanity 1 depositerà un ricorso al tar del Lazio per chiedere la sospensione del decreto interministeriale del 6 novembre che ordinava alla nave di lasciare il porto dopo aver ultimato lo sbarco. Già presentata anche la richiesta per la protezione internazionale delle persone rimaste a bordo. I migranti chiedono tutti di essere riconosciuti come profughi. C’è poi, ha spiegato il legale di Humanity 1, Riccardo Campochiaro, il ricorso d’urgenza al tribunale civile di Catania. Il ricorso “riguarda il diritto di queste persone di entrare in territorio italiano e che hanno, come le altre persone che sono già sbarcate, a un porto sicuro”.

Situazione sempre più esplosiva a bordo della Ocean Viking, che da venti giorni attende l’assegnazione di un porto sicuro. Diverse persone, ha detto l’equipaggio, “vogliono buttarsi in mare”. E a bordo ci sono tre pazienti che hanno bisogno di cure ospedaliere e un paziente con una preoccupante polmonite. Rise Above invece si è diretta verso Reggio Calabria dove ha attraccato in queste ore.

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