Variante inglese Coronavirus, l’italiana positiva è una 007

La 42enne in servizio all’Aise, i servizi segreti esterni, è in isolamento nella sua abitazione a Roma insieme al compagno di 45 anni 

variante inglese covid 007 italiana

E’ una donna di 42 anni, da poco in servizio all’Aise, i servizi segreti esterni, la prima paziente italiana contagiata dalla nuova variante britannica del nuovo Coronavirus. L’indiscrezione è del sito Sassate, poi ripresa dalle agenzie. La 007 (A.P. le sue iniziali) è ora in isolamento domiciliare nella sua casa a Roma, insieme al compagno inglese di 45 anni, B.G., ex assistente militare di un ufficiale britannico che oggi lavora in banca. La positività è stata riscontrata all’ospedale militare del Celio.

Imbarazzo all’Aise

Secondo quanto riportato da Sassate, A.P. “avrebbe evitato di informare i suoi superiori di Forte Braschi di essere risultata positiva dopo il viaggio a Londra” proprio “per cercare di tenere nascosta la sua relazione con” B.G. La 42enne avrebbe inoltre “chiesto e ottenuto ‘protezione’ da uno dei vicedirettori del Dis (Dipartimento per le informazioni della sicurezza, ndr)”. Provocando così un forte imbarazzo per l’ufficio, proprio alla vigilia della nomina dei nuovi vicedirettori dell’Aise e del Dis.

Alta carica virale

Sia lui sia lei sono positivi e asintomatici. Ma la mutazione riscontrata sul genoma del virus è stata finora verificata soltanto sulla donna, che ha un’alta carica virale. Proprio questa condizione avrebbe aiutato una settimana fa i genetisti dell’ospedale militare del Celio a sequenziare il genoma del Covid-19, con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna. L’ipotesi resta comunque quella che a trasmetterla sia stato il compagno, rientrato a Roma dal Regno Unito nei giorni scorsi e atterrato all’aeroporto di Fiumicino.

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L’ospedale militare del Celio

Le precauzioni rimangono quelle applicate per tutti quelli che non manifestano particolari criticità. Nessun ricovero, dunque, ma solo isolamento a casa, dove si trovano da sette giorni, e un attento monitoraggio delle loro condizioni. E dopo i risultati sul tampone della donna è scattato il protocollo per il tracciamento: familiari e contatti stretti sono stati rintracciati e avvisati in queste ore. Anche per loro è stata applicata la profilassi del tampone e dell’isolamento.

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Casi “sospetti” a Bari, Palermo e Trieste

L’obiettivo è scongiurare la diffusione nel nostro Paese della nuova variante, che non sarebbe più letale né più resistente ai vaccini, ma capace di diffondersi più rapidamente. E dopo la scoperta del primo caso di mutazione sono scattati i controlli nei confronti di una serie di altri malati a Bari, Palermo e Trieste ritenuti “sospetti”.

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All’ospedale Spallanzani di Roma è stata avviata la procedura per l’isolamento della sequenza del virus. In tutta Italia ci sono infatti centinaia di laboratori al lavoro per segnalare casi di positività al tampone molecolare di soggetti provenienti dal Regno Unito. Soggetti rientrati prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sul blocco degli arrivi negli aeroporti italiani.

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