Arturo Scotto, ex deputato di Articolo Uno, racconta l’aggressione subita poco dopo la mezzanotte, mentre era in piazza San Marco a festeggiare il nuovo anno. Gridavano “Duce! Duce!”.
In barba ai discorsi del Papa e del presidente Mattarella che per il nuovo anno chiedono “maggiore senso civico e rispetto per il prossimo”, poco dopo la mezzanotte del 1 gennaio c’è stata una prima aggressione a sfondo razziale. A farne le spese Arturo Scotto ex deputato di Articolo Uno, aggredito da giovani che inneggiavano al Duce.
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“Sono stato picchiato da una squadraccia in piazza San Marco, a Venezia, gridavano ‘duce-duce’ e ‘duce scendi dalle stelle’ – così racconta la vile aggressione Arturo Scotto – un gruppo di giovani, tra i 20 e i 25 anni, stava inneggiando al duce, urlando, tra l’altro, ‘Anna Frank l’abbiamo messa nel forno’ – continua – Io mi sono avvicinato, chiedendo di smetterla, per tutta risposta mi hanno aggredito, colpendomi con quattro pugni“. “Erano in otto, con il viso coperto – aggiunge Scotto – e si sono poi dileguati“. “Ho passato la mattina dalla polizia, dove ho sporto denuncia”.
Aggressione fascista a Venezia, il racconto della moglie
La moglie di Scotto, Elsa Bertholet, racconta su Facebook la brutta esperienza vissuta a fianco del marito “Capodanno a Piazza San Marco con marito e figlio grande, mezzanotte e un minuto: un gruppo dietro di me canta ‘Anna Frank sei finita nel forno’, mi giro: ‘Ragazzi basta!’, si mettono a urlare: ‘Duce, duce…’ con mano alzata, si gira mio marito che prima non li aveva sentito cantare: ‘Basta!!!!’ e boum, si prende botte in faccia da vari lati, poi si mette di mezzo un ragazzo per aiutarci e lo picchiano pure lui, visibilmente abituati al fatto, poi fuggono come dei vigliacchi che sono. La polizia municipale: ‘Avete ragione, picchiare è brutto, fate denuncia domani’. Ora in un bar meraviglioso nel ghetto. Bella Venezia. Buon anno antifascista a tutti!”.
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Arturo Scotto racconta poi il dopo aggressione e lo fa sul sito di Articolo Uno: “Le forze dell’ordine e la magistratura hanno i mezzi per identificarli: piazza San Marco è uno dei luoghi più controllati del mondo. Bisogna smetterla di pensare che sono ragazzate-continua – Sono piccoli squadristi che si fanno forza nella logica del branco. Una cosa di cui preoccuparsi seriamente. Il fascismo è nato così, esattamente all’alba degli anni venti del secolo scorso. Voglio ringraziare – conclude sul sito il politico – i tanti e le tante che mi hanno chiamato per la solidarietà e per condannare questi fatti. Siamo di più di quelli che vogliono portare l’Italia indietro. E soprattutto Venezia che sta faticosamente rialzandosi in piedi dopo i fatti drammatici di più di un mese fa. Una città magnifica e accogliente. Che non sarà mai sporcata da quattro fascistelli che agiscono in branco e nell’anonimato. Non passeranno mai“.
Arturo Scotto aggredito dal branco, la vicinanza del mondo politico
Solidarietà e un abbraccio ad Arturo Scotto, aggredito da un branco di vigliacchi al grido di “Anna Frank sei finita nel forno” e “Duce Duce”
Lo squadrismo non è più tollerabile ma non è più nemmeno rimandabile un intervento dello Stato per sciogliere le organizzazioni fasciste!— laura boldrini (@lauraboldrini) 1 gennaio 2020
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Roberto Speranza, segretario nazionale di Articolo Uno e ministro della Salute twitta: “Un abbraccio fraterno ad Arturo Scotto aggredito stanotte da un gruppo di balordi che inneggiavano al duce. So che nessuna violenza fermerà il tuo impegno per la libertà e la democrazia e contro ogni forma di fascismo”.
Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu ha twittato: “Ad Arturo e ai suoi cari un abbraccio forte. Quello che è accaduto stanotte in Piazza San Marco a Venezia dimostra la pericolosità dei gruppi neofascisti organizzati o meno che siano. Ed è ormai sempre più intollerabile che si ripetano azioni di questo genere, è ora che lo Stato reagisca con forza e determinazione. Basta con i fascisti, subito”.
Solidarietà anche dal Pd ad opera di Matteo Orfini che scrive: “A Venezia in un giorno allegro e di festa, per essersi indignato di fronte a un gruppo di fascisti che cantava una canzone schifosa contro Anna Frank, Arturo è stato aggedito, e con lui un ragazzo che aveva provato ad aiutarlo. I fascisti esistono eccome. Meno male che c’è anche chi non si gira dall’altra parte e non finge che questa brutta storia appartenga solo al passato“.