Paragone espulso: dopo la solidarietà dai sostenitori, arriva l’ira dei militanti

L’espulsione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle non è stata propriamente un fulmine a ciel sereno, ma nella giornata di ieri ne è arrivata l’ufficialità. Una decisione che fin da subito ha diviso le acque interne del partito, che quelle tra il movimento stesso e le varie opposizioni.

paragone non vota la fiducia

Tra i motivi principali della decisione di espulsione di Paragone, come si è già chiacchierato, si annovera il mancato voto sulla legge di bilancio. Un gesto, quello operato dai vertici pentastellati, che ha lasciato perplessi e indignati molti colleghi del Movimento e non solo. Fino ad ora, in effetti, Paragone sembra aver raccolto molta solidarietà e supporto da parte di numerosi suoi sostenitori, e non soltanto dai 5 Stelle.

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Solidarietà per Gianluigi Paragone

Sono tantissimi messaggi dei militanti di supporto, stima e solidarietà destinati al senatore Paragone dopo la dura decisione dei Probiviri pentastellati. Sostenitori affiatati e agguerriti, che spezzano una lancia a favore dell’espulso appellandosi alla parola “coerenza“.

E infatti, agli occhi della maggior parte dei grillini il senatore appare come “l’unico rimasto coerente con le idee che avevano fatto grande il movimento”, “l’unico coerente con le promesse elettorali”, “uno dei pochi coerenti con i principi del Movimento”, “uno dei pochi del M5S rimasto coerente con il programma alle politiche del 2018”.

Per i sostenitori di Paragone, dunque, si tratta di un “grave errore“, perché si è scelto di “espellere un’anima vera contro le ingiustizie”, “l’unico che poteva rilanciare i 5 Stelle sostituendo Di Maio”.

E secondo alcuni, “questo è uno dei tanti mattoni che vengono a mancare”, tanto che “tra poco del movimento resteranno solo macerie, tra chi migra per altri lidi e chi viene cacciato”. Il rischio, allora, è che “resteranno solo di Maio e Grillo nel partito”, poiché un gesto del genere è palesemente “l’inizio della fine dei 5stelle“.

Data dunque la caterva di ammirazione, sostegno e incoraggiamento che i militanti 5 Stelle riversano nei confronti del cacciato Paragone, c’è chi addirittura si sente di consigliargli la formazione, insieme agli altri ex, di “un nuovo movimento, così saranno loro i veri espulsi dai cittadini”.

L’ira e gli attacchi da parte dei militanti 5 Stelle

Ma non c’è solo la solidarietà ad aleggiare intorno alla figura di Gianluigi Paragone, nel corso di queste giornate. Sono presenti infatti, anche se in netta minoranza, pure diversi detrattori, che puntano il dito contro l’ex conduttore e lo accusano di aver “seminato zizzania” fin dall’inizio, a partire dal suo approdo nel Movimento. E il motivo, secondo questi, sarebbe da riscontare in una qualche strategia intenta a favorire l’ex alleato leghista.

E proprio su questo aspetto, allora, i militanti grillini più infervorati si esprimono: “Basta contare la quantità di leghisti che ha sempre pascolato nella tua pagina per capire che l’espulsione avrebbe già dovuto avvenire da tempo. Torna a casa, leghista: questo, sì, sarebbe un gesto coerente”.

E accusano ancora: “Hanno fatto bene… Non hai fatto altro che lanciare contro sondaggi. Hai votato spesso contro… pretendi che ti fanno la statua? Di un movimento  se ne sposa la linea politica. E tu non hai fatto altro che andare contro. Capisco avete idee diverse ma così no”.

Insistono, poi, sempre sulla “coerenza”, ribaltando però la situazione dei solidali: “Per coerenza avresti dovuto dimetterti, ma hai aspettato di essere espulso per rincarare la dose delle colpe da addebitare ai penta stellati! Sei un’inutile marionetta“. Perché secondo loro, infatti, “Paragone dal primo giorno ha seminato zizzania, contestando quasi tutte le scelte dei 5 stelle”.

E concludono, infine, con un palese riferimento al suo presunto “alleato” leghista: “Suppongo abbia sapientemente provocato l’espulsione. Questo è l’ennesimo regalo fatto all’amico Salvini“.

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