Ministro Lamorgese: “La sicurezza reale è diversa da quella percepita”

Nel corso di una intervista televisiva il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese parla di sicurezza: quella percepita e quella reale. La differenza è notevole.

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese

La sicurezza percepita è diversa da quella reale, che ci risulta dai dati”. A dirlo è il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso di una intervista televisiva. “Ad oggi abbiamo, ad esempio, il 6% di reati in meno. Ma quello che la gente percepisce è diverso“. Una diversa lettura della realtà che porta a valutare quello che succede in maniera differente da quello che realmente capita.

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“Una percezione della realtà sbagliata che paradossalmente si autoalimentaspiega la ministra. “E’ su questo che dobbiamo lavorare. Anche perchè i fattori che alimentano questo fenomeno sono tanti, non è soltanto l’immigrazione” aggiunge. Uno dei problemi principali, secondo la Lamorgese, è l’abbandono da parte dello Stato dei territori, in particolare le periferie: “Periferie abbandonate, dove non c’è la minima cura da parte delle istituzioni” argomenta la ministra. “Io stessa sono andata a fare dei comitati in varie province d’Italia, ed ho avuto da tutti le stesse impressioni, a partire dai magistrati presenti ai comitati”.

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Il problema è quello di rendere evidente e visibile la presenza dello Stato: “Ad esempio mi è stato spesso detto che non è possibile che lo spacciatore arrestato il giorno prima, il giorno dopo sia di nuovo al suo posto a spacciare. Ne ho parlato anche con il ministro della Giustizia Bonafede” spiega ancora Luciana Lamorgese “che mi ha prontamente risposto. E’ stati attivato un gruppo di lavoro misto, tra ministero dell’Interno e quello della Giustizia, per prevedere un intervento normativo per casi del genere”.

Luciana Lamorgese insieme a Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno

La soluzione per riportare la percezione della sicurezza ai dati di realtà è una sola: Bisogna stare nelle periferie, nei luoghi ora abbandonati a se stessi. Proporrò ai prefetti di realizzare comitati a livello municipale conclude la ministra “perchè ogni municipio ha la sua specificità, ogni territorio ha problemi diversi da altri”.

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