Salvini non si arrende: il digiuno prosegue

Continua la battaglia di Matteo Salvini contro le conseguenze delle decisioni prese sul caso Gregoretti: l’ex ministro persiste nel digiuno.

Salvini non si arrende: il digiuno prosegue – meteoweek

Non ho ancora mangiato, arrivo a stasera“: lo fa sapere l’ex ministro Matteo Salvini che ha scelto la strada del digiuno come forma di protesta per la vicenda Gregoretti. Stamani, giunto a Serra San Bruno, penultima tappa della sua campagna elettorale in Calabria, rispondendo ai cronisti, il leader della Lega, sorridendo, ha fatto sapere che non ha intenzione di arrendersi.

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Matteo Salvini persiste nel digiuno, mangerà stasera - meteoweek
Matteo Salvini persiste nel digiuno, mangerà stasera – meteoweek

Un giorno da pecoraRoberto Giachetti è stato chiamato a commentare il digiuno del leader della Lega e ha detto:”Parlare di digiuno mentre sta in mezzo alle forme di parmigiano, alla porchetta, ai würstel… Ci vuole una tempra speciale”, afferma Giachetti, che poi rincara la dose: Dice che ha preso 2 chiletti? Ne avrà presi 25, sta sempre in campagna elettorale. Ci vuole comunque coraggio per annunciare un digiuno mentre si sta in mezzo a tutto quel cibo“.

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Roberto Giachetti si è scagliato contro le dichiarazioni di Salvini sul digiuno – meteoweek

Parole molto dure che si vanno aggiungere alle altre dichiarazioni che arrivano da tanti esponenti politici. Sull’ex ministro in fase di campagna elettorale infuria la polemica: dirette a lui anche le parole del deputato Sami Ben Abdelaali che parlando a nome dell’Assemblea di Tunisi ha commentato la decisione del leader della Lega di andare a suonare ad un palazzo bolognese per sapere se lì risiedessero degli spacciatori: “Siamo sbalorditi, la Tunisia non merita un trattamento del genere“. “In Tunisia quest’azione vergognosa di Salvini ha scatenato una grande protesta  unita a manifestazioni di solidarietà nei confronti della famiglia tunisina e del minore citati per nome dall’ex (per fortuna) ministro dell’Interno” e conclude: “Anche se un parente di questa famiglia ha avuto precedenti penali, questo non giustifica una tale campagna di odio. Chi sbaglia deve pagare, ma non possiamo tollerare il discredito sull’intera comunità tunisina che è sana e lavoratrice“.

 

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