Il caso di Lisa Gabriele: dopo quindici anni la svolta, fu un omicidio

Ci sono volute diverse inchieste suddivise in più fasi e in molti anni ma alla fine le indagini sul caso della 22enne rinvenuta cadavere in un bosco sono state riaperte.

Quello di Lisa fu un omicidio

Quindici anni dopo il rinvenimento del suo corpo privo di vita in un bosco isolato alla periferia di Montalto Uffugo, un paese in provincia di Cosenza , sono state riaperte le indagini sulla morte di Lisa Gabriele. Non fu un suicidio e probabilmente nemmeno una tragedia ma un vero e proprio omicidio con un tentativo per la verità piuttosto efficace di depistare le indagini.

Un’altra ricostruzione

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sulla morte della ragazza sono oggi completamente diverse: morte per soffocamento e occultamento di cadavere oltre all’inquinamento delle prove. Lisa fu rinvenuta cadavere parecchie ore dopo la morte. Accanto a lei diverse dosi di psicofarmaci e una bottiglia di whisky.

La scena di quello che sembrava essere un suicidio. È sicuramente vero che all’epoca i rilievi potevano essere eseguiti con maggiore cura e che forse andava data maggiore credibilità a chi sosteneva che la ragazza non poteva essersi suicidata. Nulla all’epoca lasciava ipotizzare una morte volontaria. Si era parlato di un amante misterioso e di alcuni attriti nella cerchia degli amici più intimi.

Tracce di lotta

C’è voluta la riesumazione del cadavere, effettuata alcuni mesi fa su richiesta della procura per trovare il particolare decisivo. Una traccia di DNA sul corpo della ragazza, probabilmente quello dell’assassino. Lisa sarebbe stata uccisa da una persona che conosceva bene e con il quale era in intimità. La morte sarebbe avvenuto al chiuso, quasi certamente in un appartamento, per soffocamento. Lisa era in buone condizioni fisiche e sotto le sue unghie le tracce del DNA di una persona con cui avrebbe anche lottato sono state definite ‘inequivocabili’.

Il poliziotto misterioso

Il DNA c’è e prima o poi parlerà. Tracce di pelle, strappate all’aggressore forse con dei graffi. Come non ci sia resi conto prima di queste evidenze è e resta un argomento di discussione: ma al momento la prima preoccupazione degli inquirenti è completare il quadro investigativo sul delitto. Alcune indagini già tempo fa avevano puntato l’attenzione su un agente di polizia cosentino del quale non sono mai state rese note le generalità.

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A sinistra Lisa Gabriele, 22 anni: oggi si indaga per omicidio – meteoweek

Il superconsulente del caso Gambirasio

Del caso di Lisa si è occupato anche Emiliano Giardina, insieme al noto criminologo Luca Chianelli. Giardini è il superconsulente che riuscì a isolare sul cadavere di Yara Gambirasio, la ragazzina di tredici anni rinvenuta morta nel 2010 a Brembate in un campo a poca distanza dalla palestra dove si allenava. Quel DNA riportò all’identità di ‘ignoto 1’ e in un secondo momento a Massimo Bossetti, il muratore bergamasco condannato all’ergastolo in via definitiva per quell’omicidio.

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