Coronavirus, si ferma tutto lo sport in Lombardia e Veneto

Era inevitabile considerando l’escalation di contagi e allarmi in tutto il nord Italia: dopo sei ore di riflessione il Coni accoglie l’invito del Governo a sospendere tutte le attività: rinviate anche le gare di Serie A.

La tribuna dello Stadio di Ascoli Del Duca – meteoweek

Giovanni Malagò, presidente del Coni – meteoweek

Lo sport si ferma

Per trovare un caso simile bisogna tornare indietro di alcuni anni alle perturbazioni che avevano portato neve e gelo e che avrebbero potuto provocare seri problemi ai trasferimenti delle tifoserie e ai trasporti. Ma la decisione di bloccare le attività sportive nelle due regioni più colpite dal COVID 19 è sembrata essere la decisione più logica e di buon senso.

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Eventi sportivi rinviati

Veneto e Lombardia si fermano: non si giocano le tre partite di serie A in programma, Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari. Rinviate anche cinque partite di Serie C, cinque partite di volley maschile di Serie A, altre tre del massimo campionato di pallavolo femminile e moltissimi eventi giovanili e dilettantistici. Si parla di almeno settecento eventi sportivi rinviati: erano in programma in concomitanza con il carnevale anche diversi eventi estemporanei. Corse amatoriali, diverse biciclettate… tutto sospeso.

“Serve buon senso”

Ha prevalso il buon senso: “Non ha senso chiedere alle persone di essere prudenti, di non andare in luoghi affollati che potrebbero prestarsi a rischi e poi tenere aperti gli stadi e consentire lo spostamento delle squadre e di migliaia di tifosi in zone a rischio” ha detto il ministro con delega allo sport Vincenzo Spadafora.

Rinvio a tempo indeterminato

Ci sarà tempo e modo per giocare, ora l’emergenza è un’altra: “Sto sentendo i presidenti di tutte le federazioni ma è evidente che il mondo dello sport non può chiamarsi fuori da questa situazione. Ho apprezzato la cautela dei presidenti di singole federazioni che, individualmente, hanno deciso di sospendere alcune competizioni nelle zone più colpite. È un atteggiamento di buon senso che va nell’interesse di tutti”.

Tecnicamente è stato il ministro Spadafora a chiedere al presidente del Coni Giovanni Malagò di intervenire personalmente e di sospendere gli eventi e la decisione di rinviare tutte le manifestazioni grandi e piccole in Lombardia e Veneto è stata quasi immediata.

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La tribuna dello Stadio di Ascoli Del Duca – meteoweek

Ma ci sono polemiche

“Si tratta di un provvedimento temporaneo che non vuole essere penalizzante per nessuno. Dobbiamo salvaguardare il lavoro del personale della sanità…” chiude Spadafora. Ma c’è anche chi non l’ha presa bene: il presidente dell’Ascoli Massimo Pulcinelli ha duramente attaccato la dirigenza della Lega Calcio per il rinvio di Ascoli-Cremonese, decisa prima del blocco in Lombardia e Veneto: “È un paese assurdo, ridicolo, gestito da irresponsabili – ha scritto sui social Pulcinelli – lo stadio è luogo meno pericoloso al mondo. Ora chiudiamo tutti gli esercizi pubblici per la paura”. Cosa che per la verità in diversi centri è già avvenuta.

Il rinvio di Ascoli-Cremonese era stato imposto dal Gores (Gruppo regionale Emergenze sanitarie) dopo un consulto con la Regione Marche.

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