Legami interrotti dal Coronavirus. Lei a Milano, lui a Novara: “un muro tra noi”

L’amore ai tempi del coronavirus fa male: fa male quando perdi le persone care, fa male quando hai paura per le persone che ami, e fa male quando te le vedi portar via, allontanate da un muro troppo importante per essere valicato. 

amore ai tempi del coronavirus - storia di elisa e andrea
Foto di repertorio – CNN

Dato il dilagare dell’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese, e dato lo stato d’emergenza che probabilmente non mollerà la presa per diversi mesi ancora, è stato necessario da parte del Governo mettere in atto tutte quelle procedure necessarie alla salvaguardia della salute di ogni cittadino italiano.

Con il decreto varato ieri sera dal premier Giuseppe Conte, che impone una quarantena generalizzata a tutte le zone rosse del Nord Italia, per molti connazionali diventerà impossibile muoversi liberamente per il territorio con l’intento di raggiungere i propri affetti altrove. Per tale motivo, non a caso, si è avviato quell’incauto e incosciente esodo, che sta travolgendo il Meridione con bus e treni presi d’assalto.

In mezzo alla fiumaglia di irresponsabili, però (e per fortuna), c’è chi rimane, e chi si attiene attentamente alle disposizioni delle autorità con coscienza e rassegnazione. Nonostante l’amore e nonostante la distanza che questo imponga.

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L’amore ai tempi del Coronavirus, un muro necessario tra Elisa e Andrea

Questa è la storia di Elisa e Andrea, due giovani di 28 anni che a causa dell’epidemia da Covid-19 – epidemia che per molti inizia a trascinarsi dietro dei richiami notoriamente manzoniani – sono costretti a dirsi temporaneamente addio finché disposizione vorrà.

I due giovani, conosciutisi ai tempi dell’università, vivono vite simili, scandite dagli stessi ritmi e dagli stessi impegni, eppure in due città diverse: Milano e Novara. Elisa lavora infatti per un’azienda del Milanese, che sebbene le stia permettendo di lavorare da casa in questo periodo, la vuole immediatamente reperibile in caso di necessità. Stessa sorte tocca ad Andrea, che lavora invece presso un’azienda di Novara, a più di 50 chilometri di distanza dalla ragazza.

“Rifugiarsi” insieme, dunque, nella casa di uno o dell’altra, sarebbe praticamente impossibile. Per questo Elisa è dovuta partire, salire in macchina piangendo e dirigersi nuovamente verso la sua rossa Milano, che l’ha accolta in un clima che mai si sarebbe aspettato ad inizio 2020.

coronavirus abbraccio
Foto di repertorio – The Sun

Fino al 3 aprile, almeno, i giovani non potranno più vedersi, separati da un muro che pianta le fondamenta sul terreno, sì, ma non nel loro cuore. “Non avremmo mai pensato che sarebbe potuta accadere una cosa del genere“, spiega Andrea per le penne dell’ANSA.

Che prosegue: “È come se avessero messo un muro, anche se temporaneo, in mezzo alla nostra relazione. È surreale. Allo stesso tempo, però, comprendiamo che le esigenze di salute e sicurezza pubblica vanno oltre la nostra storia. Certo, ieri sera tremavamo tutti e due, ci tremava la voce, non sembrava vero”.

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Un momento storico che non sembra vero, questo marchiato dal Covid-19, e che marchierà con l’inchiostro (o con i pixel) i libri di storia dei prossimi anni. Eppure, l’emergenza è reale, il virus è reale. E non si finirà mai di raccomandare come sia assolutamente importante, al momento, fare quanto più possibile per contenere l’epidemia. Il prezzo dei legami (temporaneamente) interrotti, infatti, è la salvaguardia della salute di tutte le persone che amiamo.

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