Coronavirus, scoppia la rivolta nel carcere di Modena

I detenuti del carcere di Modena avrebbero anche fatto partire un incendio. Diversi i danni alla struttura, in corso l’intervento da parte delle forze dell’ordine.

carcere modena

Un vero e proprio pomeriggio di fuoco è quello che si sta vivendo tra le mura del carcere di Modena. Nelle scorse ore, infatti, è partita la rivolta da parte dei detenuti della struttura emiliana. E a quanto pare, ci sarebbe di mezzo la recente ondata di tensione e di paura causata dalle nuove misure sul Coronavirus. Le notizie arrivate dal Governo, con l’ampiamento della zona rossa e il coinvolgimento anche dell’Emilia Romagna, ha messo non poca paura agli abitanti della regione. Tra questi anche coloro i quali sono chiusi nel carcere di Modena.

E così, poco dopo l’ora di pranzo, è scattata la rivolta messa in atto tra le celle e i corridoi del penitenziario. Chi era presente alle prime scene avvenute in carcere parla di una sommossa molto dura e violenta. Sarebbero tanti i detenuti coinvolti in questa rivolta, con la struttura che ha subito fin da subito molti danni. Come detto, alla base di questa sommossa ci sarebbe una dura protesta da parte dei residenti all’interno del penitenziario. Questa reazione è legata a questioni relative alla protezione e alla prevenzione da un eventuale caso di contagio del Coronavirus.

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I sindacalisti del Sappe fanno sapere anche che dalle mura del carcere di Modena sarebbe arrivato anche del fumo. Questo sarebbe dovuto probabilmente a un incendio appiccato proprio durante la rivolta dei carcerati. È stato necessario in questi minuti un massiccio intervento da parte delle forze dell’ordine. La polizia penitenziaria presente dalle parti del carcere ha dovuto chiamare i rinforzi per riuscire a intervenire. Tanto che si è reso anche necessario l’intervento di alcuni agenti, che oggi non avrebbero dovuto lavorare.

Il carcere Sant’Anna di Modena, dunque, ha vissuto una domenica particolare, a dir poco infiammata. I detenuti hanno paura che si diffonda il Coronavirus tra le mura del penitenziario. Una paura già espressa alcuni giorni fa anche in altre strutture, come il Regina Coeli di Roma. Un prete che lavora come volontario nel carcere della Capitale, infatti, aveva fatto capire che se il Covid-19 si fosse diffuso nel penitenziario, i danni nei confronti dei detenuti sarebbero stati enormi.

Stando agli ultimi aggiornamenti, i detenuti che hanno dato vita alla rivolta si sono barricati dietro le sbarre delle rispettive celle. Il personale del carcere di Modena è stato fatto uscire. Si tratta di circa venti persone, tra agenti della polizia penitenziaria e personale sanitario. Due agenti sono rimasti feriti durante la parte più violenta della collutazione. Nessun detenuto ha optato per l’evasione, anche per via del folto schieramento di forze dell’ordine attorno alle mura del penitenziario Sant’Anna. Tra le altre cose, sul posto si è recato anche il prefetto di Modena, Pierluigi Faloni.

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