Amedeo Minghi ricoverato, paura per il cantante 73enne: “Attenti al coronavirus”

Il cantante Amedeo Minghi è stato ricoverato. A darne notizia è il diretto interessato, che ha voluto comunicare ai suoi follower quanto sta accadendo, tranquillizzandoli anche sul suo stato di salute.

Amedeo Minghi ricoverato in ospedale

Il 73enne ha infatti postato dal letto d’ospedale in cui si trova, un filmato attraverso il quale tranquillizza il suo pubblico: “Questa mascherina è per il coronavirus, bisogna sempre stare attenti. Che grande piacere stare di nuovo assieme su questa pagina che avete sempre amato, una pagina bella, con tante storie bellissime, con tanto amore vissuto, nella nostra storia e spero possa ovviamente continuare. Questa diretta è soprattutto per scusarmi con voi per aver ritardato così tanto a riaprire questo dialogo interrotto così a lungo nel tempo, ma sapete quelli come me un po’ così, un po’ da risonanza magnetica hanno sempre avuto dei problemini e magari cadono in un brutto, triste autolesionismo che poi colpisce le persone che amiamo di più, questo è importante sottolinearlo e quelle sono quelle che da questo tipo di comportamento ci rimettono di più. Sapervi accanto per me è importante”. Il musicista non si è sbilanciato ed ha preferito non scendere nei dettagli su quanto gli è accaduto. Non si sa, dunque, se il suo ricovero sia attribuibile al Covid o ad altre patologie. (Continua dopo il video)

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https://www.facebook.com/amedeo.minghi.353/videos/176508523313579/

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Legatissimo al suo pubblico

Amedeo Minghi ha avvertito la necessità di riaccendere il filo che da anni, ormai, lo collega ai suoi fan: “Siamo pochi, giustamente, avete detto basta, ti abbiamo scritto, aspettato, cercato quindi alla fine giustamente avete ritenuto opportuno andarvene da qualche altra parte, prima c’erano gli annunci con tantissimi di voi che partecipavano, ora ho visto, sempre di meno. Poi le lacrime cadono e adesso le vostre lacrime più quelle del caldo, del sudore… La sostanza è questa, che siamo tornati, ci vogliamo stare, vi vogliamo essere, come prima o più numerosi”.

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