#Telegram: il trending topic che denuncia gruppi pedofili

Su Twitter la denuncia che su alcuni gruppi telegram girano foto private di ragazze minorenni: ecco cosa sta succedendo in queste ore.

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Telegram è Trending Topic su Twitter: sembra uno scioglilingua è proprio ciò che sta accadendo in queste ore dopo che alcune ragazze hanno fatto sapere di aver trovato su alcuni gruppi delle loro foto pubblicate senza permesso. Molte di loro hanno scritto alla polizia postale e hanno mandato messaggi sui social, pregando tutti di segnalare questi gruppi. Tantissimi anche gli appelli e gli inviti a denunciare il fenomeno rivolti alle star dello showbiz: Chiara Ferragni, Emma Marrone, Paola Turci e Fedez, fra i più famosi. Quest’ultimo ha dichiarato di aver scritto direttamente alla Polizia di Stato. «Stiamo contattando la polizia postale, grazie della segnalazione ragazzi», il messaggio del cantante ai suoi followers.

Su Twitter, inoltre, una serie di utenti ha segnalato un canale Telegram che si chiama «Stupro tua sorella». “In questo gruppo su telegram vengono mandate foto di ragazzine minorenni e PRIVATE, oltre a del materiale pedopornografico (e non) dopo sussegue anche una violenza verbale e psicologica. Per favore, aiutateci”, scrive l’utente @adorevcherry su Twitter rivolgendosi alla Polizia di Stato. Un dramma incredibile che può portare anche a conseguenze irreparabili.

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La polizia non sembra ancora essere intervenuta anche se il canale è momentaneamente scomparso, sostituito da @Stuprotuasorella2 con 212 iscritti oltre a un terzo chiamato @stuprotuasorellabot. C’è anche chi segnala un’altra aggiunta e fornisce le istruzioni per la segnalazione: “Cercatelo su Telegram, cliccate sulla foto, tre puntini e segnalate.Non entrate assolutamente, a me è bastato leggere qualche chat su Twitter per avere lo stomaco sottosopra”.

Le immagini delle giovanissime sono state condivise diventando oggetto di insulti. «Sono pro al femminicidio» e «Un po’ di pedofilia non guasta», sono solo alcuni dei commenti. Secondo Wired, si parla di circa trentamila messaggi quotidiani. Oltre alle immagini vengono diffusi anche numeri di telefono e recapiti social, mentre video privati circolano liberamente. La situazione si fa sempre più pericolosa soprattutto perché circolano anche commenti vessatori da parte di ex fidanzati che sostengono di voler “punire” le loro fiamme passate. “Questa è la foto della mia ex con il suo indirizzo, stupratela”.

Secondo Amnesty International, in Italia una donna su cinque ha subito molestie o minacce online. In Italia dallo scorso anno c’è una legge riguardante il revenge porn, che prevede la reclusione fino a 6 anni e multe da 5 a 15 mila euro per tutelare tutte le vittime di violenza online, ma la situazione non sembra affatto essersi calmata. Ora c’è da chiedersi se le istituzioni non debbano intervenire con una manovra più decisiva per arginare gruppi social che compaiono ogni giorno minacciando le donne e la loro libertà.

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