Boris Johnson dimesso: cure eccellenti, conviene restare a casa

Boris Johnson è stato dimesso dall’ospedale. Lo ha annunciato un portavoce di Downing Street specificando che “continuerà la ripresa dalla malattia a Chequers”, la residenza estiva del premier britannico. “Su consiglio del suo team medico non ritornerà immediatamente al lavoro”.

Vale la pena restare a casa, gli sforzi di milioni di persone per restare a casa in tutto il Paese valgono la pena. Insieme supereremo questa crisi, come abbiamo superate molte crisi in passato”. Se Boris Johnson rileggesse quello che scriveva qualche settimana fa riguardo l’emergenza coronavirus, non si riconoscerebbe nelle dichiarazioni che ha rilasciato appena uscito dall’ospedale da dove è stato dimesso. Aveva minimizzato la pandemia, il premier. Ma vivere il virus sulla propria pelle lo ha cambiato. Oggi è più consapevole della gravità del Covid-19 e ringrazia i medici che gli hanno salvato la vita. “Desidero ringraziare tutti al St Thomas per l’eccellenti cure che ha ricevuto”, ha detto. “Tutti i miei pensieri sono rivolti alle persone colpite da questa malattia”. In un messaggio postato via Twitter oggi, dopo le dimissioni dall’ospedale, il primo ministro britannico Boris Johnson ha ammesso che ci sono stati giorni in cui non si sapeva se si sarebbe potuto salvare. Johnson ha ringraziato due infermieri, una neozelandese di nome Jenny e un portoghese di nome Luis, che, ha detto, “sono rimasti accanto al mio letto per 48 ore durante le quali le cose sarebbero potute andare in un modo o nell’altro”.

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Johnson è stato ricoverato una settimana per il Covid 19 trascorrendo alcuni giorni in terapia intensiva. Risultato positivo al virus il 27 marzo scorso, Johnson si era isolato a Downing Street continuando a lavorare e presiedendo le riunioni del governo in videoconferenza. A seguito del persistere dei sintomi domenica scorsa era stato ricoverato all’ospedale St. Thomas e, di fronte ad un peggioramento delle condizioni, lunedì sera era stato trasferito in terapia intensiva. Il premier ha riconosciuto il sacrificio dei britannici a stare a casa in primavera “quando la natura è nel suo momento più bello e tutto invita ad uscire”, affermando che il rispetto delle misure di distanziamento sociale stanno dando risultati. “Anche se piangiamo ogni giorno i cari che ci vengono portati via in tali numeri – ha concluso riferendosi alle vittime del Covid 19 – e sebbene la lotta non sia assolutamente finita, ora noi stiamo facendo progressi in questa incredibile battaglia nazionale contro il coronavirus”.

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