Il dem Marcucci: perchè rinunciare ai 40 miliardi del Mes? Conte ha sbagliato

Non si sono ancora spente le luci sull’ultima conferenza stampa del premier Conte nella quale il premier ha accusato Salvini e Meloni di mentire sul Mes. Oggi ne parla un esponente del governo.

Ieri sera in televisione Matteo Salvini ha di fatto perdonato il premier Conte dopo le sue esternazioni durante la conferenza stampa di venerdì sera. “E’ Pasqua – ha detto il leader della lega – è giusto perdonare, per il bene degli italiani”. Oggi a parlare della querelle ci pensa un esponente del Pd, partito di governo. “Io non mi fermo ai nomi, vado alla sostanza. Prima di dire no ad un fondo di 40 miliardi senza condizionamenti, penserei ai nostri ospedali. A chi dice no Mes vorrei chiedere: ma se si chiamasse in un altro modo cosa fareste?”. Lo ha detto il capogruppo del Pd Andrea Marcucci in un’intervista al Quotidiano Nazionale.  “Il ministro Gualtieri ed il commissario Gentiloni hanno fatto un ottimo lavoro – dice – e l’Europa si sta avvicinando alle nostre posizioni”. Sull’attacco di Conte a Salvini e Meloni, infine, Marcucci risponde: “Probabilmente non lo avrei fatto, ma è anche vero che io non sono stato attaccato così pretestuosamente come il presidente del consiglio.

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Conte, Salvini e Meloni, che cos’era successo

“Come fai a collaborare con una opposizione che ti chiama traditore dello Stato? — si era sfogato Conte durante la conferenza stampa di venerdì sera – Mi hanno dato dello spergiuro nel momento più drammatico dal Dopoguerra: Soffiano sul fuoco, aizzano un Paese dove la tensione sociale e il disagio economico sono già altissimi”. Ecco cosa avrebbe spinto Conte a usare una diretta istituzionale per dare degli «irresponsabili» ai leader delle minoranze: «Faccio i nomi e i cognomi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre, ma guarda negli occhi gli italiani. È una menzogna. Non ha firmato alcuna attivazione del Mes, perché non ne ha bisogno e lo ritiene inadeguato». E ancora, per smentire quella che ritiene una fake news: «Se il Mes è una trappola, chi l’ha confezionata se ne assuma la responsabilità pubblica. Io nel 2012 non c’ero, mentre Giorgia Meloni era ministro…».

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