Coronavirus, Sala: “Lombardia da terrore su contagi a liberi tutti”

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha dichiarato in un’intervista a La Repubblica che la Regione sulla ripartenza del 4 maggio in Lombardia è passata dal terrore sul numero di contagi a liberi tutti.

Coronavirus, Sala- Lombardia da terrore su contagi a liberi tutti (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, Sala- Lombardia da terrore su contagi a liberi tutti (Getty) – meteoweek.com

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, nella quale parla della ripartenza e delle misure necessarie per garantire adeguate sicurezze a chi torna a lavoro e delle strategie definite dalla Regione Lombardia. “La ripartenza il 4 maggio in Lombardia l’ha decisa la Regione o Salvini? Stanno passando dal terrore sul numero dei contagi di due giorni fa al liberi tutti. Un po’ più di equilibrio non guasterebbe“, ha dichiarato Sala. Il sindaco si è detto favorevole a rimettere in moto l’economia, ma ha rivolto a riguardo un invito alla Regione: “fornite le garanzie adeguate per chi andrà a lavorare. Quello delle 4D è uno slogan senza contenuto“. Le 4 D di cui parla il sindaco Sala sono il distanziamento sociale, l’uso di dispositivi e mascherine per contenere i contagi, la digitalizzazione e la diagnosi, con un impiego massivo dei tamponi.

Il sindaco sembra abbastanza preoccupato per la salute dei cittadini lombardi e per tutti coloro che dovranno tornare a lavoro senza aver fatto i test necessari e ha osservato: “tutti abbiamo continuato a dire che la salute è la prima cosa. Qualche settimana fa c’erano da sostenere le ragioni della chiusura e ci dicevano di guardare all’Oms, faranno così anche adesso?. Occorre fare i test di immunità e purtroppo in Lombardia siamo indietrissimo. Siccome a Milano non si fanno, ho rotto gli indugi e mi sono accordato con il Sacco per farli in autonomia, cominciamo con i 4mila del personale Atm che lavorano nei trasporti, poi vediamo“.

Poi Beppe Sala ha parlato dei dati che ogni giorno vengono divulgati dalla Regione Lombardia e auspica una definizione più rappresentativa dei reali casi di contagio, sia a Milano che nelle altre province: “ogni giorno nei bollettini non siamo messi bene ma quali dati ci vengono forniti? Non è mai stato fatto un campione rappresentativo della popolazione da analizzare per definire qual è il reale trend di contagio. Si passa da 3mila a 8mila tamponi al giorno nell’intera regione, una confusione tremenda. Su Codogno la Regione si è trovata in una situazione difficilissima da gestire, però mi sembra che ora stiano tirando avanti alla giornata. La gestione sanitaria in Veneto ed Emilia Romagna è stata diversa. Non lo dicono solo i numeri, purtroppo drammatici, dei decessi in Lombardia, ma anche quelli su mascherine, tamponi, test  sierologici per la popolazione“.

Infine Sala ha concluso la sua intervista parlando del Pio Albergo Trivulzio e dello scandalo che sta emergendo giorno dopo giorno: “è arrivata la magistratura, ci sono le inchieste, noi abbiamo nominato Gherardo Colombo nel comitato di indagine. Tutti vogliamo vederci chiaro, il direttore del Pat farebbe bene a trarre le conclusioni. Se sei responsabile di una struttura che viene contestata così da medici, infermieri e famiglie, con accuse tremende, dimostrare di non essere attaccato alla sedia dovrebbe essere il minimo“.

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