Secondo Minniti nella lotta contro il virus non possono esserci fantasmi senza identità, per cui in Italia bisogna regolarizzare subito i migranti. 
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Minniti, ex ministro dell’Interno dem, è chiaro: nella lotta contro il virus non possiamo farci sconti; è il momento di regolarizzare la situazione migranti nel nostro Paese. “Un paese che lotta contro il coronavirus non può avere sul proprio territorio persone che sono fantasmi senza identità, irrintracciabili, che vivono in baraccopoli illegali potenziale focolaio di epidemia. Non è agli stranieri che facciamo un favore regolarizzandoli, ma all’Italia perché ne va della salute pubblica”, sostiene Marco Minniti. Guardando al futuro l’ex ministro non vede molta speranza: parla di rapida perdita del lavoro e di vite e drastico abbassamento del tenore di vita. A questo punto, secondo Minniti, bisogna stringere un patto con il mondo del lavoro agricolo in tre tappe che metta al centro la lotta contro il caporalato, contratti di lavoro regolari, permesso di soggiorno perché il punto è che un paese che lotta contro l’epidemia non può avere “fantasmi senza identità”, che non siano rintracciabili o che vivano in baraccopoli illegali e prive di qualunque garanzia sanitaria. E’ il momento, dunque, di pensare a regolarizzare la situazione migranti nel nostro Paese.
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“Non si può ragionare con gli schemi del passato”, afferma l’ex ministro, tanto che oggi “il massimo del realismo è il massimo dell’innovazione” sostiene, perciò “regolarizzare i lavoratori stranieri non è un favore fatto a loro, ma all’Italia, perché ne va della salute pubblica”. Secondo Minniti le migrazioni sono un fatto storico inevitabile, nemmeno il Covid-19 può arrestarle, l’unica aspetto che può essere controllato è la regolarizzazione. La regolarizzazione dei migranti oggi diventa un tema fondamentale da affrontare anche in termini sanitari e di organizzazione pubblica: molte navi in acque italiane, come la Sea Watch, vengono messe in quarantena e grazie ai tamponi si scoprono ogni giorno nuovi casi di contagio da Coronavirus. La situazione non rispetta alcun tipo di controllo sanitario e oggi più che mai abbiamo bisogno di questo: regole e regolamentazioni.
