Coronavirus, Sileri: “14 giorni per organizzare la fase due”

Il viceministro della Salute Sileri intervistato ha detto che i 14 giorni che ci separano dal 4 maggio saranno dedicati all’organizzazione della fase 2.

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14 giorni al 4 maggio, 14 giorni per organizzare bene la fase 2, sono queste le parole del viceministro della salute Sileri che questionato risponde che “Bisogna ridurre il rischio di nuovi contagi che riempirebbero di nuovo le terapie intensive. Userei i 14 giorni fino al 4 maggio per questa complessa fase organizzativa. Si può riaprire, al di là dei codici aziendali, in base alle capacità di seguire le regole, di osservare la distanza tra dipendenti e coloro che accedono, alla presenza di mascherine, guanti e disinfettanti“.

Secondo quanto dichiarato dal viceministro il ministero sta valutando le riaperture distinguendo per classi di rischio. Gli ultimi saranno sicuramente cinema e teatri, oltre che gli stadi e i luoghi di assembramento dedicati ai concerti ma tante aziende anche piccole a partire dall’inizio di maggio potranno riprendere il loro ciclo vitale. La paura che il virus possa riprendere il suo ciclo vitale è alta, soprattutto perché è proprio ciò che si è verificato in Cina al momento delle prime riaperture.

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Secondo gli ultimi dati riportati dalla John Hopkins University sono oltre 154mila le vittime di coronavirus al mondo, e più di 3 milioni 550mila casi. In cima ci sono gli Stati Uniti (37mila morti e 700mila casi), seguiti da Italia (22.700 decessi e 170 mila contagi) e Spagna (20mila morti e 190mila contagi). Il numero dei contagiati da coronavirus in America Latina ha raggiunto stanotte quota 90.059, dei quali 4.247 sono morti. In appena tre giorni la regione è passata da 80.120 contagi e 3.364 morti, al bilancio odierno. Il Brasile continua a essere il primo Paese nella regione per numero di casi e di deceduti, registrando oltre un terzo dei positivi dell’America Latina con 32.682 casi confermati, e la metà delle vittime, pari a 2.141. La situazione prospettata per i prossimi mesi non sembra lasciar largo a speranze con la crisi economica alle porte, che secondo le stime sarà una delle più importanti nella storia, seconda solo alla Grande Depressione del ’29. Cosa c’è, dunque, da aspettarsi dalla fase due?

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