Mario Monti: “Conte dica la verità agli italiani sul Mes”

L’ex premier se la prende in particolare con Lega e Movimento 5 Stelle. “Rendono più difficile la vita al premier, l’Italia non deve presentarsi divisa sulla scena internazionale”, ha dichiarato Mario Monti.

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Mario Monti invita Giuseppe Conte a essere chiaro con gli italiani, come lui ha sempre detto di essere stato. L’ex presidente del Consiglio è stato intervistato dai colleghi di Repubblica e ha fatto un monito al suo successore. In particolare si parla del Mes, strumento tanto chiacchierato in ottica di aiuti economici agli Stati dell’Unione Europea per superare l’emergenza Coronavirus. Proprio durante il Governo di Mario Monti questo strumento è stato oggetto di voto e di approvazione in Parlamento. Per questo motivo l’economista ha fatto capire che sarebbe un errore continuare a osteggiare questo strumento.

“Governare, per me, significa dire la verità ai partiti e ai cittadini – esordisce Mario Monti – , anche quando questo significa prendere misure impopolari. Conte, invece, deve muoversi in un contesto nel quale la realtà delle cose è spesso ignorata e i fantasmi creati per sconfiggere i nemici di parte si rivolgono contro chi li ha creati. Chi ha fatto del Mes un mostro adesso può anche convincersi che senza condizionalità quello strumento vada bene; ma ormai tutta la sua base elettorale è pronta a scagliarsi contro chi dovesse dirlo”.

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Klaus Regling ha spiegato gli eventuali benefici che si possono trarre dal Mes – meteoweek.com

Dunque Mario Monti invita Conte ad agire secondo coscienza, senza lasciarsi influenzare dalle altre forze politiche italiane. “Se Conte facesse quello che la coscienza gli detta e lo andasse a spiegare al Parlamento sarebbe la cosa migliore. Ma lo ripeto: è difficile che possa farlo proprio per la natura della sua maggioranza, parte della quale si basa su una falsa narrazione, una vera fake history”. E in particolare sono due le forze politiche che Monti attacca senza mezzi termini: “Lega e Movimento 5 Stelle sono riusciti a calpestare l’interesse nazionale nella speranza di ricavarne consenso politico. Rendono più difficile la vita al presidente del Consiglio nel negoziato e presentano all’Europa il volto di un’Italia che pretende solidarietà, è spaccata nella solidarietà che vuole e magari poi la rifiuterà”.

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L’ex premier fa capire che è necessario far vedere un’Italia unita, quantomeno sul fronte politico. Anche perchè l’immagine di un Paese politicamente diviso potrebbe fare la differenza, ovviamente in negativo, sulla scena internazionale, come ribadisce sempre Mario Monti. “L’ Italia che si presenta divisa e litigiosa sulla scena internazionale è come l’ Italia dei comuni che poi andava a cercarsi il podestà forestiero. Che oggi si chiama troika; i sovranisti temono che, se continuano a governare come in questi due anni, la troika arriverà davvero. E allora ne vedono l’ombra anche là dove proprio non c’è”.

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Mario Monti torna poi sul Mes, cercando di scacciare via la sua nomea di strumento negativo e che porta a crisi nazionali. Anche perchè, come ha spiegato anche il direttore generale Regling, quelli di Grecia e Portogallo sono stati casi isolati: “Il Mes non è mai stato una creatura malefica in sé, ma nella crisi dell’eurozona è stato utilizzato nei confronti di Paesi con una serie di errori e durezze eccessive. È il caso della troika per la Grecia. Dunque è giusto guardare con grande attenzione la questione delle condizionalità. L’Italia è uno dei Paesi che hanno più interesse a che il Mes esista. Io avrei speso tutta l’energia negoziale italiana, come credo il ministro Gualtieri abbia fatto, per evitare condizionalità improprie o nascoste. Se questo risultato si confermerà – conclude Monti – , non vedo perché l’Italia debba rifiutarsi a priori di utilizzare il Mes”.

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