Violenze in residenza che ospita persone con disturbi psichici, due arresti

I carabinieri di Settimo Milanese hanno scoperto delle violenze perpetrate all’interno di una residenza che ospita persone con disturbi psichici: arrestati due operatori.

Violenze in residenza che ospita persone con disturbi psichici, due arresti (Getty) - meteoweek.com
Violenze in residenza che ospita persone con disturbi psichici, due arresti (Getty) – meteoweek.com

Due operatori sanitari e assistenziali sono in stato di custodia cautelare ai domiciliari perché sono ritenuti responsabili di gravi atti di violenza e maltrattamenti, con l’aggravante di aver commesso i reati in danno di pazienti ricoverati in una struttura socio sanitaria, che ospita persone affette da gravi disturbi psichici. Le indagini della Procura di Milano hanno preso l’avvio dopo la denuncia da parte dei responsabili della struttura e sono state eseguite attraverso intercettazioni ambientali e con telecamere installate in alcune camere della residenza. Dalle immagini gli investigatori hanno dedotto che i due operatori hanno tenuto condotte lesive e violente dall’inizio di gennaio 2020 nei confronti di due pazienti con disturbi. Le vittime sono un uomo di 46 anni e una donna di 38 anni, entrambi affetti da autismo infantile e grave ritardo mentale.

Gli arresto sono stati effettuati dai carabinieri di Settimo Milanese, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dalla Procura di Milano. Dalle indagini degli inquirenti, i due operatori avevano trasformato la struttura sanitaria in un vero e proprio lager. I pazienti venivano percossi al torace e al viso e avevano gli arti immobilizzati; erano vittime di continue minacce e insulti, come “mettiti a dormire rompipalle” oppure “ti spacco la faccia”. Il giudice delle indagini preliminari, prendendo in analisi il quadro indiziario, ha messo in evidenza la natura particolarmente violenta dei due operatori e delle loro azioni: “una particolare efferatezza delle azioni criminose, idonee a tramutare la struttura sanitaria in un vero e proprio lager“. Al momento non si conoscono le generalità dei due operatori sanitari agli arresti domiciliari.

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