Lele Mora da Barbara D’Urso, dichiarazione senza freni: “Non erano persone per bene”

Lele Mora a Live-Non è la D’Urso stupisce i telespettatori raccontando tutto, dopo l’intercettazione: “Sono andato via da Irene Pivetti perché non erano persone per bene.”

Le dichiarazioni di Lele Mora da Barbara D’ Urso

Il Fatto Quotidiano in questi giorni ha pubblicato alcune intercettazioni che riguardano l’ex presidente della Camera Irene Pivetti e Lele Mora: il focus sono le mascherine importate dalla Cina, con “certificato falso”. L’ agente dei Vip e l’ ex protetta di Umberto Bossi finiscono così in una tempesta mediatica e giudiziaria, che li fa rimbalzare su tutti i giornali italiani.

Nella puntata di Live non è la D’urso Lele Mora non ha esitato a tuonare su tutta la faccenda dicendo: “Sono andato via da Irene Pivetti perché non erano persone per bene, che erano in procinto di fare affari con lei”. E poi aggiunge: “Per certi versi credo sia alle volte ingenua, ma secondo me lei è stata presa in giro da chi gliel’ha vendute”

Il 65enne di Bagnolo di Po, ha poi chiarito il rapporto che ha avuto in passato con la Pivetti: “Non ci sentiamo più da parecchio tempo – ha spiegato lo storico agente dello spettacolo -, lei mi aveva chiesto di andare nei suoi uffici e mi sono spostato da lei ma nel giro di tre mesi sono andato via perché c’erano persone che non mi piacevano e che erano in procinto di fare affari con lei”.

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E gli 80 mila euro?

Mora ha poi specificato la natura della somma cospicua che viene sentita nelle intercettazioni: “Questi 80 mila euro di cui si parla nelle intercettazioni, sono soldi che sono stati messi su un conto, creato da mia figlia.” Poi aggiunge:

“Non avevo più soldi, ma siccome avevo avuto un fallimento era difficile toccarli. Erano soldi che erano stati donati per me, io le avevo detto usa quelli che ti servono poi me li rendi”.

Le intercettazioni pubblicate sul Fatto Quotidiano

Secondo quanto scritto da Davide Milosa, l’intercettazione è agli atti di un processo milanese, che vede Mora come parte lesa e vittima di una tentata estorsione orchestrata dall’imprenditore Michele Cilla.

Quest’ultimo, scrive Milosa, è  manager della movida e, seppur mai condannato per fatti di mafia, storicamente vicino al clan Fidanzati di Cosa Nostra.

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Ecco una parte delle intercettazioni pubblicate sul giornale di Marco Travaglio:

IL 9 OTTOBRE 2018, a pandemia ancora lontana, i due sono al telefono: “Presidente!”, esordisce Mora. “Carissimo, come stai?”, risponde Pivetti, che aggiunge: “Ti devo dire una cosa delicata, te la posso dire anche al telefono, perché io c’ho la faccia come il didietro, quindi non ho problema”.

Un assegno circolare di circa 80 mila euro dato per “l’opera pia” della Pivetti mai incassato.

Ecco il punto: incassarlo e dividerselo. Dice Pivetti: “Usare i soldi (…) per fare qualcosa di produttivo io e te”. Il progetto è definito, come andrà a finire resta un punto interrogativo.

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