Mattarella: “Giovani eredi del senso di sacrificio di Falcone e Borsellino”

Il capo dello Stato ricorda il giudice assassinato nella Strage di Capaci 28 anni fa. “Le loro figure hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia”, ha detto Mattarella.

mattarella falcone

Non poteva non arrivare il messaggio di Sergio Mattarella, nel 28esimo anniversario della Strage di Capaci. Alle 17.58 del 23 maggio del 1992, all’altezza dello svincolo autostradale del comune in provincia di Palermo, veniva fatta saltare un’auto di servizio. A bordo c’era il giudice Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo e altri tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Cinque vittime che Mattarella ha voluto ricordare, nell’anniversario di una delle giornate più tristi e drammatiche nella storia recente del nostro Paese.

Nel suo discorso solenne, il capo dello Stato ha parlato del ruolo che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno svolto. Soprattutto per quanto riguarda la crescita di una coscienza critica tra i giovani: “La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità”.

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Giovanni Falcone – meteoweek.com

Secondo Mattarella “i mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società”. E al momento in cui i due giudici sono stati uccisi, secondo il presidente della Repubblica era già chiaro il loro destino. “Nella loro mentalità criminale – dichiara il capo di Stato – , non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste”.

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E proprio il ruolo dei giovani, nella generazione attuale e quelle a venire, è fondamentale per mantenere il ricordo. Ma anche l’impegno nella lotta contro la mafia: “I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato. Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio – conclude Mattarella – e ricordatelo sempre”.

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