Piazza del Popolo: gilet arancione aggrediscono giornalista di Tagadà

Luca Sappino giornalista di Tagadà è stato aggredito insieme ad un cameramen da un gruppo di gilet arancioni a Piazza del Popolo.

Piazza del Popolo: gilet arancione aggrediscono giornalista di Tagadà – meteoweek

Dramma a Roma dove un giornalista e un cameraman sono stati aggrediti. È accaduto oggi, martedì 2 giugno, al giornalista della trasmissione Tagadà Luca Sappino. Durante la diretta da Roma, alcuni esponenti dei Gilet Arancioni hanno iniziato a insultare Sappino e un cameraman. Gli aggressori non hanno naturalmente rispettato il divieto di assembramento e l’obbligo di portare la mascherina. “Non ci dovete rompere i coglioni, andate via”, si sente dire dai presenti, arrabbiati, insieme a una serie di altri insulti rivolti al cronista e all’operatore. “Ho commesso un errore a lasciare le tribune”, ha detto Sappino, “perché se ci si avvicina si subisce un attacco. Siamo stati letteralmente aggrediti”. Poi, rivolto a una contestatrice: “Scusi, signora, può mettersi la mascherina?“. “Ma quale mascherina? Noi non la mettiamo: ce l’avete nella testa la mascherina”, è stata la replica dei protestanti. Il cronista ha affermato con forza il suo diritto a documentare quello che accade in piazza, con l’intenzione di mostrare in diretta su La7 l’arrivo del leader Pappalardo.

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Luca Sappino, e dell’operatore tv Marco Buscema sono stati aggrediti – meteoweek

La rivolta dei gilet arancione e la tensione era rivolta soprattutto contro il governo: diverse testate riportano di cori di insulti contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del Consiglio, Giuseppe Conte. Convinti che il coronavirus non esista, o almeno, che non esista più, i seguaci di Pappalardo hanno protestato contro il governo che, a loro giudizio, non sta facendo nulla per i più poveri a fronte della crisi economica. Come riporta la testata online Fanpage, prima ancora dell’arrivo di Pappalardo sul palco di piazza del Popolo, si sono uditi chiaramente cori di insulti contro tutta la classe politica. C’è grande tensione: l’inizio della fase 2 è stato il preludio della protesta; la gente è stata chiusa per mesi, le attività ferme, molti sono stati costretti alla chiusura. Ora sono arrabbiati, hanno fame e vogliono gridarlo in Piazza, contro il governo, contro i giornalisti.

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