Delitto Dore, il marito-mandante non ci sta: “Sono innocente”

Delitto Dore: Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato all’ergastolo in tre gradi di giudizio come mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, si difende. “Sono innocente, chiederò la revisione” 

Delitto Dore: Rocca continua a professarsi innocente

Il dentista di Gavoi Francesco Rocca, condannato all’ergastolo in tre gradi di giudizio come mandante del delitto Dore, sua moglie, avvenuto il 26 marzo 2008, va al contrattacco. Intervistato da Franca Leosini per Rai3, ha ribadito più volte la sua innocenza. Graziella Dore, sorella della vittima, non ha voluto commentare, così come i legali di famiglia. Rocca, dalla casa circondariale di Alghero, ha insistito sull’inattendibilità delle dichiarazioni di Stefano Lai, il supertestimone che cinque anni dopo il delitto diede una svolta all’inchiesta culminata con l’arresto di Rocca e di Pierpaolo Contu, minorenne all’epoca dei fatti. Quest’ultimo è condannato a 16 anni come esecutore materiale dell’omicidio. Il dentista ha denunciato falle nelle indagini, la cui condanna è giunta come mandante. “Chiederò la revisione del processo. Chiedo soltanto una cosa: giustizia per Dina”.

Stefano Lai è la testimonianza chiave. Accuse pesantissime nei confronti di Rocca, all’epoca accusato di essere il mandante. Aveva raccontato agli inquirenti che l’amico Pierpaolo Contu gli aveva confessato di essere stato lui a uccidere Dina su mandato di Rocca con la promessa di 250mila euro. Rocca ha anche evidenziato che sul nastro adesivo utilizzato per legare Dina Dore c’era un frammento di Dna che non era di Pierpaolo Contu e non è mai stato scoperto a chi appartenesse. Un lato oscuro della vicenda su cui insiste, proclamando la propria innocenza. Il dentista di Gavoi ha detto di essersi iscritto alla facoltà di Agraria e di vedere spesso Pierpaolo Contu che si trova detenuto nello stesso carcere.

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“Mia figlia è tutto. Va trovato il vero assassino”

L’unico momento di commozione, nel corso dell’intervista andata in onda per Rai 3, lo ha riservato per la figlia che ha 12 anni e vive con la zia Graziella. “Le scrivo, lei mi risponde. Il significato non si può spiegare: per me mia figlia è tutto”. E, ribadendo la sua innocenza, chiede giustizia nel tentativo di trovare il vero assassino. “Le forze dell’ordine trovino Ignoto 1 – ha detto intervistato da Franca Leosini a Storie Maledette – chiunque esso sia. Ignoto 1 ha ucciso Dina. Devono trovarlo per lei, perchè è per lei che va fatta giustizia”.

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