‘Ndrangheta, società Avr e Ase sottoposte ad amministrazione giudiziaria

Le società Avr e Ase con sede legale a Roma sono state sottoposte ad amministrazione giudiziaria nell’ambito di un’indagine per ‘Ndrangheta. La Hidro Geologic Line è invece stata sottoposta a controllo giudiziario nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria.

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Le società Avr e Ase con sede legale a Roma sono state sottoposte ad amministrazione giudiziaria nell’ambito di un’inchiesta per ‘Ndrangheta. Inoltre anche la Hidro Geologic Line, sottoposta a controllo giudiziario nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria. I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione misure di prevenzione ed eseguiti dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria coadiuvati dal Reparto operativo Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma.

L’Avr sarebbe la holding che si occupa della raccolta rifiuti a Reggio Calabria, oltre alla manutenzione e segnaletica su importanti arterie stradali e autostradali. La società è capofila di un polo imprenditoriale formato da 34 strutture, tra sedi, impianti e distaccamenti, per un volume di affari di 200 milioni e 2.500 dipendenti. I provvedimenti, eseguiti dai carabinieri, sono mossi da presunti rapporti con imprenditori in qualche modo legati a cosche ‘ndranghetiste. Pendente anche l’ipotesi di rapporti con amministratori pubblici in un contesto di relazioni di scambio.  Ase, invece, sarebbe la società Autostrade service – servizi al territorio s.p.a., acquistata da Avr dal gruppo Autostrade italiane. Come riportato dalla Repubblica, l’operazione di acquisto ha consentito ad Avr di mettere le mani su importanti appalti e lavori. Tra questi: il contratto di global service per l’arteria Firenze-Pisa-Livorno, i servizi di manutenzione straordinaria della segnaletica per Aeroporti di Roma S.p.A., di manutenzione ricorrente sulle autostrade italiane, come contratti in Polonia.

Una gestione inquinata da rapporti di stampo mafioso

carabinieri

Dalle indagini, infatti, sarebbe emerso un dato riportato dall’accusa: l’espansione territoriale di Avr potrebbe esser determinata da rapporti mafiosi e/o compiacenti nei confronti della cosiddetta “cattiva politica”. La linea di Avr è stata, per gli investigatori, “perfettamente consonante” agli interessi criminali. Da questa consonanza sarebbe nato un sistema “perfettamente funzionale” che ha dato adito a sistemi criminali.

A essere oggetto della misura preventiva è il polo imprenditoriale situato a Reggio Calabria e attivo nei settori del ciclo integrato dei rifiuti per il comune di Reggio Calabria, oltre che di altri comuni della provincia. L’attività prevedeva anche la raccolta porta a porta, il trasporto, il trattamento, il recupero dei rifiuti e la pulizia del suolo, la gestione della rete stradale della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Infine, non ultimo l’appalto per la strada Gallico – Gambarie, di importanza capitale per il turismo reggino.

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Ora, stando a quanto evidenziato dal Tribunale, esisterebbero rapporti stabile e oggettiva agevolazione tra la gestione della Avr e altri imprenditori legati, in qualche modo, alle cosche ‘ndranghetiste. Più in particolare, lo scambio di favori sarebbe avvenuto più volte, e in maniera colpevole, nell’affidamento e nell’esecuzione di opere del settore edile e manutentivo. Stessa cosa per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti e della polizia.

All’interno di questo quadro, ci sarebbe un altro elemento in grado di condizionare la gestione della Avr: l’instaurazione di rapporti di scambio con amministratori pubblici. Lo scopo di questi rapporti era di assicurare alla società un aumento dei profitti grazie a una maggiore leggerezza sui controlli. In cambio, gli amministratori pubblici ricevevano l’acquisizione del consenso elettorale, utilità e in interessi privati.

 

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