M5S, nuova strategia di Di Maio: “Conte potrebbe essere il nuovo candidato premier del movimento”

Mentre Alessandro di Battista desidera scalare le posizioni di potere all’interno del M5S, Luigi di Maio afferma da giorni che sarebbe entusiasta se il premier Giuseppe Conte si iscrivesse al movimento e si candidasse come leader.

 (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

«Sarei felice se Conte si dedicasse al Movimento. Sarei felice che si iscrivesse. Lo abbiamo proposto due volte candidato premier perché crediamo in lui e se iniziasse a dare un contributo più attivo al Movimento sarebbe importante». Queste le parole di Luigi di Maio che da giorni sta ripetendo ai suoi della volontà di schierare Conte come leader del movimento. Sicuramente molto strano che il movimentismo del premier sia stato recepito prima  storcendo il naso e poi invece si faccia ricorso ad un corteggiamento aperto. In realtà se analizziamo bene la posizione che potrebbe ricoprire Conte notiamo che lo stesso giocherebbe a favore di tre fronti all’interno del M5S: potrebbe essere appoggiato anche dai democratici, potrebbe confluire nel movimento e provare a guidarlo oppure fondare un suo partito, che i sondaggi darebbero già a cifre altissime. Proprio per questi motivi i Cinque Stelle provano a portarlo totalmente dalla loro parte.

M5S: le nuove strategie politiche

L’ultimo sondaggio di Ipsos pubblicato dal Corriere dimostra che se Conte guidasse il Movimento, questo potrebbe arrivare ad accaparrarsi il 30% degli elettori. Così Luigi di Maio commenta: “Conte già ci ha fatto capire che è pronto a iscriversi al Movimento. Ora aspettiamo solo che lo comunichi ufficialmente». Intanto il fondatore, Beppe Grillo resta vigile e si dice pronto ad intervenire. Alessandro di Battista invece, non è appoggiato da molti ad esclusione di Davide Casaleggio e la sua entrata in posizione di comando potrebbe portare ad ulteriori dispute. Quello che preoccupa tutti comunque è cosa succederà di qui a fine settembre, quando si terranno gli Stati Generali.

Una scissione dei Cinque Stelle sarebbe drammatica per tutti per questo Di Maio sottolinea che per ripartire il Movimento dovrà ricevere un  contributo congiunto. Così da Vito Crimi a Paola Taverna, volto storico dei Cinque Stelle, a Di Battista a Roberto Fico, tutti dovranno essere compatti, altrimenti la divisione non gioverà a nessuno. Solo un patto coeso potrebbe salvare il Movimento dalle scissioni senza riaprire importanti questioni governative. Tra le volontà di portare dentro Conte e le polemiche sulla posizione di Di Battista si riapre anche la disputa del totem originario del M5s, il “non professionismo dei politici”.

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